Barista di Agrigento accusato di aver messo del detersivo nel bicchiere dell’acqua di un cliente. Si attende il processo.
Un dipendente di un bar di Agrigento è stato inviato a processo per via di un’accusa davvero gravissima.
Il barista in questione avrebbe di fatto messo del detersivo nel bicchiere dell’acqua di un cliente di 74 anni, Calogero Capitano, il quale è poi morto dopo lunghi mesi di agonia causata dalle ustioni riportate nella cavità orale e nell’esofago. Una vicenda davvero sconcertante che potrebbe adesso costare molto caro al diretto responsabile. Ecco tutti i dettagli sull’accaduto e quando si terrà il processo.
Quello del barista, così come quello di tantissimi altri professionisti, è un lavoro che può rivelarsi talvolta anche molto stressante. Stare sempre a contatto con il pubblico può generare, come sappiamo, ansia e nervosismo. Questo, però, non giustifica l’azione commessa da Emiliano Civiltà, barista di 38 anni del bar Sajeva di Agrigento. L’uomo, di fatto, sarebbe stato accusato di aver messo il detersivo della lavastoviglie nel bicchiere d’acqua di un cliente, causandogli delle gravi ustioni al cavo orale e all’esofago che l’hanno costretto ad otto lunghi mesi di agonia prima di morire. La vicenda è accaduta il 23 aprile 2018, ma soltanto adesso il barista che avrebbe servito il bicchiere incriminato al settantaquattrenne deceduto sarà processato per omicidio colposo.
A distanza di diverso tempo, il gup del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha finalmente rinviato a giudizio il barista responsabile dell’accaduto. Il titolare del bar, Calogero Sajeva, è stato invece prosciolto da ogni accusa. Per lui il giudice ha disposto il non luogo a procedere per non aver commesso il reato.
Stando infatti alla ricostruzione dei fatti avvenuta in fase di indagine, le autorità hanno chiarito che sarebbe stato proprio Emiliano Civiltà a servire materialmente il bicchierino con dentro il detersivo al posto dell’acqua accanto alla tazzina di caffè del cliente causando le ustioni e in seguito la morte del settantaquattrenne, Calogero Capitano, che quel giorno si era recato come spesso accadeva al bar Sajeva. Adesso, quindi, bisognerà attendere l’avvio del processo davanti al giudice monocratico Manfredi Coffari che dovrebbe partire il prossimo 26 giugno.
Articolo di Veronica Elia
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