Coronavirus, l’Italia del malcontento: scattano le proteste in più di 17 città

Divampa il malcontento in tutta Italia dopo l’entrata in vigore del nuovo Dpcm, attraverso il quale il governo ha imposto misure fortemente restrittive con il fine di limitare la curva epidemiologica che, in questi giorni, non ha fatto altro che salire. Neanche il tempo di essere approvato e già il nuovo testo ha scatenato una serie di reazioni a catena : dopo Napoli, infatti, in varie città i manifestanti sono scesi in piazza per chiedere la revoca delle misure entrate in vigore . Ma la lista è destinata ad allungarsi sempre di più.

Manifestazioni anti-Dpcm in più di 17 città 

La prima città a scendere per le strade a protestare è stata Napoli , che ieri sera ha affrontato il suo terzo giorno di mobilitazione contro le chiusure previste non solo dal governo, ma anche dal governatore De Luca che ha indetto, in aggiunta, anche il coprifuoco . Se però nei primi due giorni la manifestazione dei commercianti è stata strumentalizzata da alcuni estremisti che si sono infiltrati e hanno fatto degenerare gli scontri con la polizia, ieri sera nella manifestazione non si sono verificati incidenti con le forze dell’ordine che stavano presidiando in tenuta anti sommossa: la manifestazione, del tutto pacifica, era composta da commercianti e proprietari di palestre e altre attività penalizzate dalle misure entrate in vigore. 

Dopo Napoli anche a Roma e Catania sono scattate le proteste, nelle quali hanno preso parte soprattutto gestori di palestre e piscine, particolarmente penalizzati dalla chiusura totale delle loro attività, ma la tensione sia a Roma che nella città siciliana è stata  particolarmente alta: i manifestanti a Catania hanno lanciato bombe carta contro la prefettura, ma fortunatamente nessuno è rimasto ferito e non c’è stato uno scontro diretto fra le forze dell’ordine. Anche a Roma sono state lanciate bombe carta e sono divampati gli scontri in pieno centro

Per questa sera a Torino sono indette altre due manifestazioni, e nel pomeriggio anche la città di Pescara ha indetto un corteo che terminerà al Comune . Ma oltre alle singole città, la mobilitazione nazionale è prevista per domani : la Fipe (Federazione pubblici esercizi) si manifesterà in 17 città – Venezia, Trento, Roma, Milano, Cagliari, Trento e Catanzaro giusto per citarne alcune – sotto l’hashtag # siamoaterra.

In Toscana i ristoratori si sono addirittura messi in marcia per arrivare a piedi a palazzo Chigi il 4 novembre, denominando questa protesta “Il cammino degli Inessenziali”. 

 

 

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