L’autocertificazione è stata una dei capisaldi dei Dpcm emanati dal governo tra marzo e aprile, ai tempi del primo lockdown.
Era necessaria per potersi muovere: chiunque avesse dovuto effettuare qualunque tipo di attività nel periodo del confinamento della scorsa primavera, avrebbe dovuto fornire una autocertificazione attestante le motivazioni del movimento.
In questo nuovo Dpcm (che attesta in diverse regioni d’Italia un semi lockdown) non ve n’è traccia.
E probabilmente il sistema dell’autocertificazione viene messo in soffitta.
“Al momento non c’è stata un’indicazione sulla necessità dell’autocertificazione per gli spostamenti”: sono le parole a Rai Radio 3 della sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa.
La Zampa ha quindi aggiunto: “Anche il premier Conte non voleva andare in questa direzione. Certo, se uno deve spostarsi in una zona rossa dovrà comunque dimostrare il motivo”.
Resta frattanto da chiarire se col nuovo Dpcm in cui si parla di lockdown ci sarà l’obbligo di restare a casa nelle aree considerate “zona rossa”.
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