Sul profilo di Instagram de Le Iene viene pubblicato un interessante post inerente i negazionisti della peste del 1630 – che causò in un’Italia popolata da circa 4 milioni di persone oltre 1 milione di morti.
Lo storico Giuseppe Ripamonti scriveva a suo tempo: “Io son d’avviso che tra i fomiti del contagio, molti pur troppo e fatali, nessun altro contribuì di più ad accrescerla, quanto l’ostinazione della plebe in negarlo, insultando con fischi, con ghigni ed improperi chiunque ne profferiva il nome”.
Per le Iene, forti sono i parallelismi tra le parole di Ripamonti e quello che viviamo al giorno d’oggi con i cosiddetti negazionisti del Coronavirus (che ha causato oltre un milione di morti. Su sette miliardi di abitanti nel mondo):
Ma molti follower del programma su Italia 1 pare non abbiano gradito questo parallelismo.
Questa una selezione dei commenti:
“Ah certo, adesso paragoniamo la peste al covid19…buffoni 🤣🤣🤣🤣”
“Nessuno nega che ci sia il virus ma come ha detto oggi un geriatra che fa parte del cts, l’età media delle persone decedute è 82 anni e sono più soggetti anziani con patologie pregresse. Il virus ha una letalità solo 5 volte superiore all’influenza. Bisogna prevenire e tutelare le persone più fragili, lasciando vivere gli altri che devono comportarsi con responsabilità. I negazionisti sono quelli che negano l’olocausto, non facciamo paragoni. Questo si chiama realismo”
“paragonare la peste al coronavirus mi sembra sia opera di ideologia, demagogia e politica, non rispettoso della scienza e nemmeno della verità storica … del resto non siete né storici ne’ scienziati per cui che ve ne frega ! L’informazione ormai si fa solo con uno scopo che non è informare ….ma convincere !”