Coronavirus, il moderato ottimismo di Speranza. Su Natale: “Mancano 40 giorni, penso a settimana prossima”

Moderato ottimismo.

E’ quello che emerge dalle parole del ministro della Salute Roberto Speranza, intervistato dal quotidiano ‘La Stampa’:

Resto molto prudente, ma i nostri esperti del Cts ci dicono che la curva dei contagi si va stabilizzando. E’ ancora presto per dirlo, ma ci sono valide ragioni per credere che le ultime misure comincino a dare qualche risultato”.

Per rendersi definitivamente conto se le misure adottate hanno avuto esito “i prossimi 7-10 giorni saranno decisivi e ci diranno se la divisione del Paese in tre zone, e se il meccanismo sostanzialmente automatico delle restrizioni regione per regione, sta dando i frutti che tutti speriamo”.

Una battuta quindi sul vaccino – che parrebbe davvero in dirittura d’arrivo.

Il problema diventerà ora capire come verrà distribuito: “Sui modi e i tempi io voglio fare un passaggio in Parlamento e poi con le Regioni. In ogni caso, all’inizio avremo solo una quota minima di dosi, che ci consentirà di vaccinare, se va bene, 1,7 milioni di persone, tra personale medico-sanitario e Rsa. Certo, quando faremo la prima giornata di vaccinazioni, che io prevedo si possa organizzare tra la terza e la quarta settimana di gennaio, vivremo un grande evento, anche simbolico. Ma ripeto, dobbiamo dire la verità alla gente: sarà solo una prima fase, che coinvolgerà un numero molto limitato di persone”.

Una battuta finale su uno dei temi caldi del periodi, il Natale (tema caldo nonostante si sia appena al 16 novembre):

“Capisco che le Feste siano un momento importante, per tutti gli italiani. E vedo che molti, anche nel governo, si esercitano sul tema. Ma diciamolo con chiarezza: a Natale mancano quaranta giorni, che sul piano epidemiologico sono un tempo molto lungo. La mia testa non è concentrata su quello che succederà tra un mese e mezzo, ma su quello che accadrà alla fine della prossima settimana. Su come saranno andati, lunedì prossimo, la curva dei contagi, le terapie intensive, l’indice Rt, le altre aree mediche al di fuori del Covid. È su questo che ci giochiamo tutto, non sul cenone del 24 dicembre, con o senza i nonni o i parenti di primo grado. Questa, per me, è davvero una discussione lunare. Per questo chiedo a tutti gli italiani di tenere i piedi ben piantati per terra”.

 

 

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