“Qualche senso di colpa”: la confessione di Stefania Orlando (che parla anche di catcalling e omofobia)

Sul settimanale ‘DiPiù’ Stefania Orlando, concorrente rivelazione dell’ultima edizione del ‘Grande Fratello Vip’, si sbottona sugli aspetti più intimi della sua vita, quegli aspetti che ha tenuto celati anche durante il reality ed erano trapelati solo in un’unica circostanza, ovvero quelli relativi al suo matrimonio con Simone Gianlorenzi.

Stefania Orlando contro l’omofobia

Durante l’intervista concessa la bella ex gieffina ha parlato di molti argomenti, soffermandosi anche su un tema di assoluta attualità, ovvero la vicenda di Malika Chalhy, la ragazza cacciata di casa dai genitori per via della sua relazione omosessuale. Stefania Orlando non usa mezzi termini per condannare la reazione dei genitori: “Malika è stata cacciata di casa perché ha fatto coming out…La reazione della famiglia è stata orribile, tanto da spingere Malika a denunciare la sua stessa famiglia. Addirittura la madre le ha detto che la vorrebbe vedere morta…Perché? Solo perché ama un’altra donna…”.

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I sensi di colpa per il marito

Ma la parte più succulenta dell’intervista è senza dubbio quella dedicata alla sua lunga relazione con il marito Simone Gianlorenzi. La prima battuta non può che essere sulla prima impressione dopo il reality che l’ha tenuta lontana da casa per tanto, forse troppo, tempo: “Abbracciare mio marito dopo sei mesi mi sembrava quasi strano. All’inizio tra noi c’è stato un momento di timidezza, diciamo pure d’imbarazzo”.
Imbarazzo durato poco, tanto che subito Stefania Orlando torna indietro con i ricordi e racconta delle prime impressioni avute sul compagno, impressioni confermate da un legame duraturo e più forte di ogni illazione e presunta crisi: “All’inizio del nostro rapporto mi sono fatta qualche domanda sui nove anni di differenza”, ma sappiamo quale risposta ha dato poi la bella Stefania.

La questione più scottante circa il rapporto coniugale, quella che l’ex gieffina non ha mai affrontato pubblicamente è la sua mancata maternità, data non dall’impossibilità, ma da una decisione ponderata: “Se avessi avuto un figlio sarei stata una brava madre. All’inizio ho avuto qualche senso di colpa nei confronti di mio marito“. Simone Gianlorenzi però è sempre stato un marito supportivo e presente e non ha mai fatto pesare alla moglie la mancata paternità: un’unione forte e consapevole quindi, sotto tutti i punti di vista.

Il supporto ad Aurora Ramazzotti

Stefania Orlando esprime un’opinione anche sulla vicenda che ha coinvolto, suo malgrado, Aurora Ramazzotti, raccontando un’esperienza personale: “Da adolescente se vedevo dei ragazzi a poca distanza da me cambiavo marciapiede, per evitarmi parole pesanti e sguardi fastidiosi. Il #catcalling NON È UN COMPLIMENTO MA UNA MOLESTIA. Spesso è praticato dal branco perché l’uomo da solo non è così “coraggioso”! Io dico BASTA!”

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