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Sport

Dramma in Moto3: Jason Dupasquier non ce l’ha fatta dopo il terribile incidente di ieri – VIDEO

Jason Dupasquier è morto.

E’ arrivato il più drammatico degli epiloghi dopo il drammatico incidente avvenuto sabato pomeriggio durante le qualifiche di Moto3 al Mugello che ha visto il motociclista svizzero cadere e venire travolto involontariamente dalla sua stessa moto e altri due motociclisti.

In lotta tra la vita e la morte presso l’ospedale Careggi, Dupasquier non ha potuto fare altro che arrendersi a causa delle ferite troppo gravi (per lui un politrauma massivo con traumi cerebrali. A poco è servito l’intervento notturno per provare a tenerlo in vita).

E con un post su twitter alle 12.06 la Dorna (la società organizzatrice del motomondiale) ha ufficializzato la notizia della morte di Jason Dupasquier: “Siamo profondamente tristi nell’annunciare la scomparsa di jason Dupasquer. Da parte di tutta la famiglia della MotoGP un pensiero al suo team, alla sua famiglia e a tutti quelli che lo amavano. Ci mancherai tantissimo Jason”.

Jason Dupasquier era nato a Bulle, in Svizzera, il 7 settembre 2001 ed era “figlio d’arte”, giacché il papà Philippe è stato un pilota di motocross.

Proprio su input familiare, Jason Dupasquier ha iniziato a correre a 5 anni per poi approdare nel Motomondiale nel 2020 con la Ktm (dopo una lunga gavetta con la vittoria della ADAC Junior CUP nel 2016 e della North European Cup nella classe Moto3 nel 2017).

Grande il cordoglio della sua scuderia, la PrüstelGP che ha espresso il proprio dolore attraverso un post su Instagram:

Dolore condiviso da tutti gli appartenenti al movimento motociclistico.

Compreso Dennis Foggia, vincitore della gara della Moto 3.

Queste le sue parole a Sky Sport: “Mi dispiace tantissimo, era un nostro compagno, era come noi, purtroppo fa parte del nostro sport, che è molto pericoloso. Questa notte ho pensato molto a lui, alla fine quando ho rivisto il video era proprio dietro di me. Non ho parole”.

Foggia ha quindi fatto un ragionamento più largo in merito alla pericolosità della categoria: “La Moto3 è molto scenografica, ma anche molto pericolosa, siamo tutti vicinissimi, può succeder tutto da un momento all’altro. Mando un grande abbraccio a tutta la sua famiglia e alla sua squadra”.

Redazione PI

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