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Spettacolo

“Mi chiamavano tavola da surf, non avevo seno e…”: la confessione dell’attrice pluripremiata

Micaela Ramazzotti è senza dubbio una delle attrici italiane più apprezzate, come dimostrano anche il David di Donatello vinto nel 2010 per “La prima cosa bella” e i quattro Nastri d’Argento conquistati tra il 2010 e il 2016. 

Ma la strada per il successo non è stata priva di sacrifici e tormenti. Come racconta la stessa Micaela in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’attrice romana ha vissuto un’adolescenza non così semplice al quartiere Axa.

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“Mi divertiva essere ribelle e trasgressiva davanti ai miei compagni di classe, oggi dico non fatelo – le parole di Micaela Ramazzotti – Avevo l’identità della sfigata, facevo fotoromanzi per emanciparmi e avere un po’ di soldini nel bar davanti alla mia comitiva dove davo baci per finta”.

Parlando del quartiere, Micaela spiega che “ci si conosceva tutti”, rivelando anche di essere stata vittima di bullismo.

“Da ragazzina mi chiamavano surf, non avevo seno”

“Da ragazzina mi chiamavano surf, zero seno e denti grandi. Se ero bullizzata? Beh, un po’ sì. Recitare è stata la mia rivincita interiore”, ha detto l’attrice al Corriere della Sera.

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Nel corso dell’intervista, Micaela Ramazzotti ha confermato di aver anche fatto psicoterapia. “Per tre anni – ha detto l’attrice – Credo che dovrebbe essere un’esperienza accessibile a tutti, come il medico di base, una figura che ci sostiene, sarebbe bello”.

Pur ammettendo di essere rimasta “un po’ ossessiva e fobica”, Micaela Ramazzotti spiega come la pandemia di Covid-19 le abbia fatto cambiare alcune esigenze. “Ho sviluppato un bisogno degli altri, prima davo per scontato di potermi chiudere nel mio mondo – ha aggiunto – Da quando ci hanno imposto le restrizioni mi mancano i miei amici”.

Roberto Naccarella

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