Josh Cavallo fa la storia, rotto un tabù: è il primo calciatore in attività a fare coming out

Il calciatore australiano Josh Cavallo ha dichiarato pubblicamente di essere omosessuale: è il primo a farlo tra i giocatori in attività.

Sono passati 21 anni da quando Justin Fashanu, calciatore britannico considerato una delle maggiori promesse in patria, decise di dichiarare di essere omosessuale. Il ragazzo lo fece dopo che la sua carriera venne bruscamente interrotta da un infortunio al ginocchio e dai contrasti con il tecnico Brian Clough. Questo infatti venne a sapere che Fascianu frequentava i gay bar e da quel momento decise di ostracizzarlo, impedendogli di scendere in campo.

Vittima di una grande ingiustizia, Fashanu decise allora di fare emergere questa brutta vicenda di discriminazione in un libro pubblicato subito dopo aver fatto coming out. Invece di ricevere supporto, il calciatore finì nella bufera e venne contestato sia dal mondo sportivo che dalla comunità nera britannica, la quale sostenne di essere stata coperta di vergogna dalle parole del calciatore. Justin venne persino rinnegato pubblicamente dal fratello e ben presto cominciò a sviluppare una forte depressione e solitudine che lo portarono al suicidio.

All’epoca, probabilmente, i tempi non erano maturi per una simile libertà, ma non sorprende, visto il precedente, che nessun altro calciatore in attività dopo quella vicenda ha dichiarato pubblicamente un orientamento sessuale diverso da quello etero. La paura di subire lo stigma da parte del mondo sportivo, dei compagni di squadra e soprattutto da parte delle tifoserie è ancora un peso troppo grande per tantissimi calciatori, come confessato in modalità anonima da un calciatore della Premier League qualche settimana fa.

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Josh Cavallaro rompe un tabù: è il primo calciatore in attività a dichiararsi omosessuale

Possibile che nel 2021, in una società che si sta dimostrando sempre più attenta ai diritti degli omosessuali, ci siano ancora simili problematiche? In altri sport sono sempre più numerosi gli atleti che confessano candidamente di essere omosessuali, perché non è possibile farlo nel mondo del calcio? Sicuramente la posizione di molte tifoserie, specie in Europa, è un grosso ostacolo, ma possibile che il mondo del calcio tutto non possa evolversi come il resto del mondo?

Il primo passo verso l’accettazione dell’omosessualità nel calcio l’ha fatta nelle scorse ore il calciatore australiano Josh Cavallo. Il ragazzo, prima di parlare apertamente della sua storia e del problema di dichiarare l’omosessualità nel calcio, inizia l’intervista togliendosi un peso: “Sono gay”. Successivamente ha spiegato cosa l’abbia spinto in questi anni a tenere segreto questo lato di sé:

“Essendo un calciatore gay nascosto – ha scritto Cavallo – ho dovuto imparare a mascherare i miei sentimenti per adattarsi allo stampo di un calciatore professionista. Crescere essendo gay e giocare a calcio erano solo due mondi che non si erano mai incrociati prima. Nel calcio, hai solo una piccola finestra per raggiungere la grandezza, e fare coming-out pubblicamente potrebbe avere un impatto negativo sulla carriera. Come calciatore gay, so che ci sono altri giocatori che vivono in silenzio. Voglio aiutare a cambiare questo, per dimostrare che tutti sono i benvenuti nel gioco del calcio e meritano il diritto di essere se stessi”.

Molti calciatori professionisti hanno immediatamente supportato il ragazzo, facendogli i complimenti per aver trovato il coraggio di fare un passo che nessuno ha fatto prima e che potrebbe servire da esempio a tutti quei ragazzi che sono costretti a nascondersi. Tra questi c’è stato anche Gerard Piqué, fortissimo difensore del Barcellona e della Spagna, che citando la sua intervista ha twittato: “Hey Joshua Cavallo. Non ho il piacere di conoscerti personalmente ma voglio ringraziarti per il passo che hai compiuto. Il mondo del calcio è indietro anni luce e tu ci stai aiutando ad evolverci”.

 

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