“Riportato alla vita”: l’incredibile storia del primo trapianto di pene della storia

Grazie ad una straordinaria operazione, un uomo è stato “riportato in vita” (sic) con un trapianto del pene ed è riuscito ad ottenere la normale funzionalità dello stesso (con erezione ed eiaculazione annesse).

Una storia davvero incredible, che andremo a raccontare in tutti i suoi aspetti.

Questo primo trapianto del pene nella storia è stato fatto l’11 Dicembre 2014 e il pene era stato recuperato da un donatore morto.

Il medico che ha effettuato questa storica operazione (di cui parleremo in seguito) ha sottolineato che il quel caso non c’era modo di conoscere la vita sessuale del donatore, aggiungendo poi che è stata anche prelevata della pelle dall’interno coscia del paziente e delle aree sono state tatuate per assicurarsi che il nuovo pene fosse lo stesso colore della pelle del paziente: un lavoro importante anche da un punto di vista estetico.

L’identità del paziente che si è sottoposto a questo trapianto è stata tenuta segreta, ma sappiamo che si tratta di un 21enne Sudafricano che aveva perso il pene a causa di una circoncisione andata male.

Grazie all’operazione condotta dall’urologo Andre van der Merwe, l’organo ha riacquistato le sue normali funzioni.

Il medico è diventato famoso dopo l’operazione, guadagnandosi il soprannome di ‘Dr. Dick’ (evitiamo la traduzione, che dovrebbe risultarvi agevole) e ha raccontato al ‘South African Sunday Times’ di aver anche ricevuto una richiesta da qualcuno che vorrebbe donare il suo pene: “Vuole essere ‘senza sesso’ e donare il suo pene a qualcuno. Quindi ho intenzione di chiedere ai miei colleghi negli USA che vogliono copiare la mia operazione, io farò da consulente“.

Alcuni lo criticano, ma il chirurgo insiste: “È una cosa seria, può salvare delle vite”

Alcuni hanno insinuato che quest’operazione sia ‘frivola’ e ‘uno spreco di tempo per un chirurgo’, ma van der Merwe ha risposto: “Questa è una situazione seria. Per un giovane di 18-19 anni la perdita del pene può essere estremamente traumatica. Non si hanno le capacità psicologiche per reggere una cosa del genere. Ci sono stati casi di suicidi“.

La circoncisione è un rito comune in Sud Africa che segna il passaggio all’età adulta, ma gli errori possono essere disastrosi. Si stima che il 50% degli uomini sudafricani sia circonciso. Gli esperti dicono che una piccola percentuale  di questi perde parti del pene a causa di circoncisioni fatte male.

Il Dott. van der Mewer ha dichiarato che continuerà ad eseguire queste operazioni: “In Sud Africa più che in altri paesi c’è molto bisogno di questo tipo di procedure, perché molti giovani perdono il pene ogni anno a causa di complicazioni dopo il rito”.

“Si può dire che non gli salva la vita, ma molti di questi ragazzi dopo l’amputazione vengono ostracizzati, stigmatizzati, e alla fine si tolgono la vita. Se non hai un pene sei morto, se ne doni uno li riporti in vita”.

Secondo il medico, il giovane paziente sta bene ed è molto felice. Dopo l’operazione riesce di nuovo ad urinare in piedi, avere un erezione e raggiungere l’orgasmo – funzioni che aveva completamente perso a causa della circoncisione finita male.

Si presume che in futuro l’operazione diventerà più comune: “Una volta resa più accessibile, sarà offerta negli ospedali statali alle categorie più vulnerabili che non possono permettersi procedure private”.

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