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Esteri

In un altro stato USA reintrodotta la fucilazione per i condannati a morte: ecco le ragioni alla base

Sembrava che la fucilazione dei condannati a morte fosse ormai una pratica relegata ai libri di storia o al massimo ai film storici, ma ora la Carolina del Sud avrebbe deciso di riesumare e di mettere nuovamente in vigore tale pratica.

Pochi giorni fa lo Stato americano ha proclamato che è pronto a rimettere in voga la fucilazione per i condannati a morte come alternativa rispetto agli altri sistemi di morte in vigore nello Stato.

Per questa ragione la Carolina del Sud ha deciso di spendere circa 54mila dollari (ovvero circa 49mila euro) per poter attrezzare una sala nella prigione di Broad River proprio per mettere in atto le fucilazioni.

La spesa di questi 54mila dollari andranno a coprire l’acquisto dei pannelli antiproiettile, che proteggeranno i membri della squadra dagli eventuali rimbalzi dei colpi sparati.

Per quanto riguarda la pratica della morte per fucilazione questa era caduto in disuso nell’arco degli ultimi sessant’anni e solo quattro fucilazioni erano state portate a compimento nello Stato dell’Utah.

L’ultima era avvenuta nel 2010 ai danni del detenuto Ronnie Lee Garner, la fucilazione era stata eseguita in maniera retroattiva dato che tale pratica era stata abolita nel 2004.

Il discorso circa la possibile reintroduzione della fucilazione come metodo di morte dei condannati è stato ripreso circa cinque anni fa quando il giudice della Corte Suprema Sonia Sotomayor aveva dato il suo via libero alla pratica.

Salgono a quattro gli Stati che hanno reintrodotto questa pratica

Negli ultimi cinque anni quindi sono stati ben quattro gli Stati a dare il loro via a questa pratica, come seconda opzione per il condannato a morte: Oklahoma, Mississippi, Utah e, ora, Carolina del Sud.

La decisione di questo ripristino è dovuto in particolar modo al fatto che è diventato sempre più difficile mettere in atto la famosa iniezione letale, che viene eseguita con dei prodotti che paralizzano il corpo fino a bloccarne il cuore del condannato.

La difficoltà sta nel fatto che moltissime aziende farmaceutiche hanno deciso di non fornire più agli Stati con pena di morte attiva, i veleni che servono per eseguire la pena capitale.

A questo punto gli Stati sopraccitati hanno deciso di ripristinare la pena di morte tramite fucilazione. Saranno nove i fucili che verranno imbracciati e puntati contro il condannato, coperto da un cappuccio nero in testa e con un cerchio rosso al centro del petto.

I nove esecutori sono volontari civili scelti dal Dipartimento di Giustizia dello Stato della Carolina del Sud. Inoltre la lista di attesa per la condanna a morte è salita a 35 detenuti, proprio a causa della mancanza dei farmaci necessari per l’iniezione letale.

Tobias Fior

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