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Un divano a 350 euro: prezzi folli nelle città universitarie | Qual è la situazione in giro per l’Italia?

Che sia colpa della crisi economica o meno, la storia che stiamo per raccontare ha davvero dell’incredibile.

La vita è diventata più cara e di questo abbiamo potuto tutti averne prova con i nostri occhi. Ogni giorno scopriamo che qualcosa al supermercato costa di più, ci preoccupiamo per l’ammontare della prossima bolletta di luce e gas, del prezzo altalenante della benzina.

L’aumento stratosferico delle materie prime e di quelle energetiche ha inevitabilmente creato un impatto negativo su tutto, ma in alcuni casi la situazione degenera in qualcosa di totalmente inaccettabile.

È quello che è successo nella vicenda che oggi andiamo ad analizzare. La protagonista è Bologna, una delle città più grandi d’Italia e con un alto afflusso di studenti universitari da tutto il Paese.

L’università ha, di per sé, un costo non indifferente per molti italiani. Chi è più ‘fortunato’ ed ha un reddito contenuto può sperare in una retta meno salata, ma sono tante le famiglie che fanno enormi sacrifici pur di garantire un’istruzione ai figli.

Per gli studenti fuorisede, poi, non parliamo di spese. Oltre a quelle universitarie, ai libri ed hai trasporti, bisogna anche considerare il costo di un affitto, del cibo, delle bollette. Ma voi li mandereste i vostri figli a dormire su un divano per 350 euro pur di laurearsi?

Avete letto bene, 350 euro al mese per ‘affittare’ un posto letto in un appartamento condiviso. Non una stanza, che fosse pur singola. Ma un letto. A Bologna qualcuno, rimasto al momento anonimo, ha avuto l’ardire di pubblicare questo annuncio davvero folle.

“Cercasi coinquilino”, avverte l’annuncio per un appartamento in via Broccaindosso, “(San Vitale)” a Bologna. “È disponibile un posto letto nell’amplio salotto“. Errori grammaticali a parte, l’attenzione cade sulla piccola scritta -aggiunta forse in un secondo momento- tra le righe di stampatello nero su bianco.

No stanza singola“, viene anche specificato. Ora, si tratta soltanto di speculazioni, ma il tutto ci porta a pensare che qualcuno abbia contattato l’autore dell’annuncio aspettandosi quantomeno una stanza singola e che, per evitare altre incomprensioni, la situazione sia stata esposta direttamente su carta.

Non è strano che si pensi di affittare una stanza singola, dopotutto l’affitto ammonta a ben 350 ero. Fortunatamente le “spese condominiali sono incluse”.

La situazione è stata denunciata dalla testata online Zic (Zero in condotta), che ha sottolineato come questo sia “in ogni caso è il sintomo di una situazione ormai fuori controllo, nella quale l’incrocio tra domanda e offerta di casa rende plausibile una proposta come quella veicolata con questo annuncio”.

Sembra che l’annuncio in questione sia stato scritto dagli studenti universitari che già occupavano l’appartamento, e non dal proprietario dell’immobile. Quale che sia la verità, il punto è che il mercato immobiliare di Bologna si trova totalmente nel caos.

La colpa, come viene sottolineato da molti abitanti della città, è della turistificazione. Nella metropoli spuntano come funghi appartamenti e piccoli locali destinati ad Airbnb, all’affitto breve specifico per i turisti. In questo modo sono sempre di meno gli immobili a disposizione per un affitto a lungo termine.

La situazione, già non rosea, è peggiorata negli ultimi mesi post lockdown e restrizioni, nei quali sia i turisti che gli universitari -rimasti a casa grazie alle lezioni online- hanno ripopolato in massa la città.

Il problema affitti, tra l’inesistenza di locali e i prezzi proibitivi, era già stato fatto presente da molti studenti, tant’è che anche l’Ateneo è corso ai ripari per aiutare gli studenti. Quest’anno è stato pubblicato un bando per un sostegno economico di 600 euro agli studenti fuorisede che, a causa di un Isee alto, non rientrano tra i beneficiari del posto letto per studenti.

Federica Pollara

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