Quattro anni in un centro commerciale: l’incredibile storia di Michael | Il colpo di genio dopo lo sfratto

Un uomo è riuscito a vivere per ben quattro anni all’interno di un centro commerciale: si era costruito un intero appartamento in una stanza inutilizzata.

Le persone sono davvero capaci di qualsiasi cosa, come è successo nel caso di questa bizzarra storia. Vivere all’interno di un centro commerciale sembra un sogno da ragazzini, totalmente irrealizzabile. Eppure quest’uomo non solo ci è riuscito, lo ha fatto per la bellezza di quattro anni.

Il tabloid inglese ‘The Mirror’ racconta che l’appartamento è rimasto totalmente segreto ai gestori del centro commerciale fino a quando, quattro anni dopo la sua ‘costruzione’, non è stato ritrovato dalle guardie di sicurezza che lavoravano al centro.

A compiere lo strano fatto è stato Michael Townsend, che ha deciso di trasferirsi quando è stato sfrattato dalla sua vecchia abitazione, dato che il proprietario aveva deciso di sfruttare in altro modo l’immobile. Michael era rimasto senza casa, non sapeva dove andare, quando all’improvviso ha avuto un’idea.

Per puro caso ha notato una pubblicità del centro commerciale e ha ricordato che durante una precedente visita, aveva notato una stanza vuota all’interno della costruzione. Era il 1999 quando il giovane artista aveva visitato per la prima volta il Providence Place Mall di Rhode Island, USA.

Sarebbero passati altri anni prima di prendere la decisione ufficiale di trasferirsi in una stanza vuota che sembrava essersi creata quasi per inerzia, più per accomodare la planimetria degli altri locali intorno. La stanza, poi trasformata in vero e proprio appartamento (con tanto di PlayStation), misurava circa 70 metri quadrati.

Uno spazio più che sufficiente per essere arredato di tutto punto per Michael ed i suoi amici. Il protagonista di questa vicenda ha raccontato la storia sul suo sito web: “Era la stagione invernale 2003-2004, alla radio passava la pubblicità del Providence Place Mall con la voce entusiasta di una donna che parlava di quanto sarebbe stato bello poter vivere all’interno del centro commerciale”.

“Il tema centrale delle pubblicità era che il centro offriva non solo una ricchissima esperienza d’acquisto, ma offriva anche tutto ciò di cui una persona aveva bisogno per sopravvivere e condurre una vita salutare e agiata”.

A quel punto Townsend ha deciso di ritornare sul luogo per verificare che la stanza, adocchiata nel 1999, fosse ancora libera. Per sua fortuna lo spazio era rimasto del tutto inutilizzato, così ha deciso di provare con mano se fosse possibile, per lui e gli amici, vivere lì.

“Il nuovo piano non era soltanto di vivere al centro commerciale per una settimana”, ha raccontato, “ma semplicemente di viverci”. Secondo quanto riportato all’epoca dalla NBC News, Townsed e gli amici avevano costruito una porta d’uscita e un muro traforato per nascondere al meglio l’ambiente e averne accesso indisturbatamente.

Il gruppo ha vissuto senza problemi per quattro anni prima che la situazione precipitasse. Proprio in quel periodo l’artista aveva intenzione di costruire una cucina e una seconda camera da letto, ma un giorno il gruppo era rientrato a ‘casa’ per trovarla completamente a soqquadro.

La porta era stata forzata, le foto, la PlayStation e altre piccoli oggetti erano spariti. Per precauzione decisero di usare l’appartamento solo di notte ma non sapevano che a distruggere la stanza erano state le guardie notturne del centro.

Queste aspettavano soltanto il momento adatto per acciuffare il clandestino. Una volta catturato, Townsend è stato accusato di abusivismo; lui ha provato a difendersi ma il giudice lo condannò alla liberta vigilata oltre che al divieto a vita di recarsi al Providence Place Mall.

Ancora oggi Michael Townsend vive in quel quartiere e non ha mai dimenticato la stanza creata insieme gli amici: “Vorrei davvero poterci tornare“.

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