Cosa comporta avere genitori nell’hard? Si hanno dei vantaggi nell’approccio al sesso o crescere con troppa libertà sull’argomento porta ad una maggiore timidezza? Queste sono alcune delle domande che Federico Rocca di Vanity Fair ha posto a Leonardo Tano e Mercedesz Henger. I ragazzi, figli rispettivamente di Rocco Siffredi il primo e di Eva Henger e Riccardo Schicchi la seconda, superato un’ iniziale imbarazzo hanno risposto in un’intervista doppia alle domande del giornalista.
Immagino che abbiate scoperto il sesso in modo diverso rispetto a noi, che non abbiamo avuto un genitore pornostar.
Mercedesz: “E’ cosi. Per me la nudità e il sesso sono sempre stati presenze normali. Gli uffici di mio padre erano attaccati a casa nostra: scendevo a giocare con le sue segretarie e attorno a me vedevo girare queste bellissime donne nude. Per mio padre il corpo femminile era una meravigliosa forma d’arte, nella quale non era possibile vedere il male. Ho realizzato che, forse, tutto ciò non era poi cosi normale a 8 anni, quando un compagno di scuola mi disse: “Ma tu sei figlia di una pornostar? Tua mamma lo fa per soldi? Non va bene!”. Pensai che forse sbagliavo a parlare della vita dei miei genitori con tutta quella naturalezza. Ma crescendo ho capito che come la vedo io, la vedo io. E come la vedono gli altri, la vedono gli altri”.
Leonardo: “Tutti gli amici di papa lavoravano nel settore, e spesso stavo con loro. Ho sempre sentito parlare di porno, anche quando ero piccolo. Era tutto così normale che non l’ho mai nascosto ai miei compagni”.
Miti da sfatare ne abbiamo?
M: “La gente immagina che, essendo cresciuta cosi, io possa essere stata troppo…insomma, che abbia cominciato giovanissima a fare sesso. E invece no. Ho preso i miei tempi, ho aspettato di innamorarmi. E poi ho fatto il passo successivo”.
A che età?
M: “Diciotto, probabilmente sopra la media. Molte mie compagne, forse soffocate dai propri genitori, si sono ribellate prima. Lo dico con fierezza, ma se anche fosse successo prima so che l’avrei fatto in modo consapevole, e che sarebbe stato in ogni caso il momento giusto per me”.
L: “Io avevo diciassette anni. Non ero giovanissimo, ma non so se sia dipeso in qualche modo dal lavoro di papa. Sia io sia mio fratello siamo fidanzati da tanto tempo…”.
Oltre a quest’apertura mentale, che cosa vi hanno insegnato i vostri genitori riguardo al sesso?
L: “Fortunatamente solo quello. Sarebbe stato strano avere delle lezioni più dettagliate”.
M: “Per me e stato un apprendimento continuo: non mi ricordo il momento esatto in cui ho imparato che cosa volesse dire fare sesso. Proprio come non ricordo la mia prima parola”.
Timidi o disinibiti? Come siete, sessualmente parlando?
M: “Normale, credo. Non mi scandalizza niente, e non faccio nulla di scandaloso. Nella coppia e importante saper trovare dei punti d’incontro. Anche sotto quell’aspetto”.
L: “Non giro nudo per casa, non mi piace che i miei genitori mi vedano. Sono timido, si, se era questa la domanda”.
Anche nelle vostre famiglie la sera, a cena, si parla dei problemi di lavoro?
L: “Capita. Adesso che mio padre lavora come produttore molto spesso lo sento lamentarsi di attori che non funzionano. Vuol dire che… non gli si alza il… coso”.
M: “Capitava, ma eviterei di ricordare qui i dettagli. Potrebbero sembrare un po’ volgari”.
Quindi, che cosa hanno in comune i figli delle pornostar?
M: “Siamo partiti dai set hard, per arrivare allo stesso punto: pensare al sesso come a una cosa bella da condividere con la persona che ami. Ci accomuna questa mentalità aperta, la liberta di essere normali”.
L: “E anche il non essere quello che la gente si aspetta. E mi creda, sarebbe molto più facile…”.
Leonardo Tano e Mercedesz Henger, le foto tratte dai social
Di seguito, alcune foto di Leonardo Tano (figlio di Rocco Siffredi, il cui vero cognome – per l’appunto – è Tano) e di Mercedesz Henger (figlia di Eva Henger e Riccardo Schicchi) tratte dai rispettivi account Instagram: