Coronavirus, Berlusconi a Di Martedì: “Non credevo di farcela”. E Ilaria Capua lo ringrazia per la testimonianza

Sarà per il fatto che non è più un personaggio di primissimo piano della politica tricolore.

Sarà per il fatto che è da anni all’opposizione e dell’opposizione è un personaggio sì fondamentale per gli equilibri interni ma certamente non l’attore principale.

Ma Silvio Berlusconi con il passare degli anni ha guadagnato un credito che non ci si sarebbe potuto mai immaginare fino a qualche anno fa.

E a Di Martedì ha incassato l’elogio della virologa Ilaria Capua, dopo una telefonata fatta in diretta durante il programma di Floris.

Una telefonata in cui l’ex Premier ha sottolineato la terribile esperienza vissuta, da malato di covid: “Francamente non credevo di farcela”

E così Ilaria Capua ha ringraziato il leader di Foza Italia per l’importante testimonianza, sottolineando come il suo racconto legato alla sua drammatica esperienza diretta abbia un valore maggiore rispetto alle parole di tanti scienziati.

Berlusconi ha quindi ringraziato la virologa, dicendole inoltre che “fa onore all’Italia nel mondo” – augurandole di tornare presto a lavorare nel Paese.

Berlusconi al TG5: “Non rivolgo accuse a nessuno ma molto grave essere arrivati impreparati alla seconda ondata”

Intervistato dal TG5, Silvio Berlusconi ha quindi mostrato ulteriormente la propria responsabilità, risparmiando eventuali attacchi a Giuseppe Conte:

Ho fatto il presidente del Consiglio per quasi 10 anni e so bene quanto sia difficile governare un’emergenza così complessa. Quindi non rivolgo facili accuse a nessuno, tanto meno al presidente del Consiglio”.

Non ha risparmiato qualche critica, sottolineando però come è necessario un dialogo tra le parti – con la maggioranza che deve ascoltare le opposizioni:

“Ma ci sono molte cose che non vanno: essere giunti impreparati anche alla seconda ondata del virus è molto grave. Ma questo non è il momento delle recriminazioni, preferisco concentrarmi sulle cose da fare adesso. Si deve avere l’intelligenza e l’onestà politica di un atteggiamento costruttivo. Dobbiamo smettere di litigare. Dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare seriamente, tutti insieme, per uscire da questa terribile crisi prima che sia troppo tardi, prima che il coronavirus faccia ancora più vittime e comprometta definitivamente la nostra economia. Dobbiamo stringerci tutti intorno alle Istituzioni come ci chiede il Capo dello Stato. La maggioranza deve ascoltarci, deve tenere conto delle nostre proposte, non solo formalmente ma anche nella sostanza e noi dobbiamo condividere le decisioni della maggioranza”.

QUesto l’appello conclusivo: “Rinnovo quindi il mio appello al Governo e a tutte le forze politiche per lavorare insieme, per mettere in campo coesione e solidarietà, saggezza e responsabilità, solo se ci comporteremo in questo modo potremo vincere questa terribile guerra contro questo nostro comune nemico”.

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