Eroe per caso: salva un bimbo da un rapitore con una mossa di Jiu Jitsu

Un giovane è diventato un eroe per caso: il ragazzo ha salvato un bimbo dal rapimento con una mossa di Jiu Jitsu.

La pratica delle arti marziali è utile sia per allenamento fisico che per auto difesa. Nessuna disciplina marziale viene insegnata e praticata per combattere fuori dalle palestre, ma è chiaro che essere pratico di mosse per l’auto difesa è sicuramente una skill importante nella vita di tutti i giorni. In particolar modo il Jiu Jitsu è molto utile per difendersi da aggressori. A differenza di Karate e altre discipline, infatti, questo si basa soprattutto su prese e leve che permettono di immobilizzare gli avversari senza fargli troppo male.

Lo sa bene Brian Kemsley, ragazzo di New York che qualche giorno fa si è trovato a dover difendere un bambino al Madison Square Park di Manhattan. Il buon samaritano stava facendo una passeggiata con la fidanzata quando si è trovato di fronte ad una situazione di tensione. Un uomo stava cercando di portare via un bimbo alla madre. La donna aveva l’altro figlio in braccio e non riusciva ad allontanare l’estraneo dal passeggino.

Due uomini sono andati a darle manforte, ma l’estraneo lottava per avere la meglio e portare via il piccolo. Brian, allora, si è deciso ad intervenire. In un primo momento gli ha urlato di lasciare il bambino, ma quando questo gli ha risposto di farsi i fatti suoi ed ha aggiunto: “Tu che ne sai di chi è il bambino? Potrebbe essere lei che lo toglie a me”, ha deciso di immobilizzarlo e bloccarlo a terra con una mossa di Jiu Jitsu.

Ferma un rapitore con una mossa di Jiu Jitsu: “Non sono un eroe”

Una volta immobilizzato l’uomo, la madre è fuggita via dal parco con i figli, mentre due dei presenti hanno chiamato la sicurezza. Intervistato dai media locali, Brian ha spiegato: “Un paio di persone hanno cercato di fermarlo, lui non voleva lasciare il passeggino e la situazione si è surriscaldata. Questo è ciò che è successo. Non mi piace il Jiu Jitsu, non mi diverto ad allenarmi, ma lo rispetto ed è assolutamente fondamentale in una lotta in strada o per l’auto difesa. Gli agenti sono giunti 30 minuti dopo. Ho dovuto tenerlo bloccato per 15 minuti prima che la sicurezza del parco giungesse e lo ammanettasse”.

Impostazioni privacy