Repressa brutalmente manifestazione commemorativa ad Atene: feriti manifestanti

La manifestazione pacifica svoltasi ad Atene per l’anniversario della rivolta al politecnico contro la dittatura dei colonnelli è stata brutalmente repressa dalla polizia nonostante le misure di sicurezza e distanziamento

Un attacco brutale, immotivato ed eccessivo quello perpetrato dalla polizia greca ai danni dei manifestanti ad Atene, che si erano riuniti il 17 novembre per sfilare pacificamente e rispettando le norme di distanziamento. Il corteo, a cui hanno preso parte cittadini, studenti e sindacati, era stato organizzato per commemorare l’anniversario della rivolta studentesca presso il Politecnico avvenuta nel 1973. Un evento storico, che portò al rovesciamento della giunta militare piazzata dagli Stati Uniti e nota come dittatura dei colonnelli (1967-1974). 

La repressione poliziesca è stata brutale

Il governo di destra di Nea Dimokratia, in occasione dell’anniversario, aveva vietato qualsiasi forma di manifestazione, divieto che tuttavia non è stato accettato dai movimenti studenteschi, dal KKE (il partito comunista greco) e dal sindacato del PAME, che avevano dichiarato che ci sarebbero state manifestazioni pacifiche e organizzate nel pieno rispetto delle norme anti covid, e così, effettivamente, è stato. Nel pomeriggio, mentre si svolgeva il raduno al centro di Atene, le forze dell’ordine sono intervenute scatenando un attacco molto violento contro i manifestanti utilizzando granate stordenti, manganelli, idranti e gas lacrimogeni. Decine i feriti e almeno 70 gli arresti effettuati nonostante non ci siano stati assembramenti e tutti i manifestanti indossassero la mascherina rimanendo distanziati ad un metro uno dall’altro. 

Una differenza radicale rispetto alla manifestazione di protesta svoltasi a Berlino, dove i manifestanti sono insorti contro le misure restrittive anti covid: quasi nessuno con le mascherine e nessun tipo di distanziamento. 

 

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