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Esteri

“The Crown” e Lady Diana, sale la tensione. La Famiglia Reale chiede a Netflix di “attenersi ai fatti”

Sta facendo molto discutere la serie “The Crown”, in onda sulla piattaforma Netflix e incentrata sulle vicende della Famiglia Reale.

La serie non manca di affrontare anche i passaggi più delicati della storia recente dei Reali d’Inghilterra, compreso l’abbandono in manicomio di due cugine della Regina Elisabetta. Negli ultimi giorni si era parlato di un possibile “taglio” sulla morte di Lady Diana.

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Tuttavia Richard Fitzwilliams, consulente e commentatore della Famiglia Reale, teme che la scelta di “coprire” l’incidente del 1997 a Parigi non verrebbe accolta favorevolmente dalla Corona britannica. “Non c’è dubbio che personalmente sarà molto doloroso – ha detto Fitzwilliams al Daily Star Online – Non conosco il contesto, ma posso solo dire di non avere alcuna fiducia visto quello che abbiamo appena visto nella quarta stagione”.

“Il punto è che sappiamo tutti benissimo cosa è successo, ovvero un autista alcolizzato, inseguito da paparazzi scatenati, si è schiantato con l’auto, dove nessuno indossava le cinture di sicurezza”, ha poi aggiunto Fitzwilliams.

“Sono fatti riconosciuti, e mi aspetto che The Crown si attenga a questi”.

“Netflix chiarisca che si tratta di finzione, e non della realtà”

L’inchiesta successiva alla morte di Lady Diana ha stabilito che sia lei che il suo compagno, Dodi Al Fayed, sono morti a causa della “grave negligenza” dell’autista Henri Paul e dei paparazzi che li stavano inseguendo. Paul, anche lui morto nell’incidente, guidava in stato di ebbrezza. Nessuno a bordo indossava le cinture di sicurezza, come emerso nell’inchiesta.

Il segretario alla cultura, Oliver Dowden, ha detto che si tratta di una serie “molto ben fatta”, e che Netflix dovrebbe essere molto chiara nel ribadire che si tratta appunto di una serie, e non della realtà.

“Senza questo passaggio da parte della piattaforma – aggiunge Dowden – temo che una generazione di telespettatori che non ha vissuto questi eventi possa scambiare la finzione per i fatti reali”.

 

Roberto Naccarella

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