Finge di essere stato torturato a morte, ma l’idea non funziona. Arrestato noto spacciatore

Uno spacciatore ha provato a fingersi morto come estremo tentativo per non finire sotto processo. 

Il famigerato criminale di nome Gabriel C – conosciuto in Belgio come “Lange Vingers” (Dita Lunghe) – ha reso pubbliche alcune fotografie di se stesso “torturato” a morte, con la parola “ladro” incisa nel suo petto.

Le immagini dovevano risultare come prova del fatto che lo spacciatore era stato torturato a morte da una banda di droga rivale, dopo essere stato accusato di aver rubato la cocaina che avrebbe dovuto “gestire” nel passaggio al porto di Anversa.

Ma lo stratagemma non ha convinto le autorità, che hanno provveduto ad arrestare Gabriel C. L’uomo ha ricevuto una condanna di 4 anni e una multa di circa 18.000 euro per aver fatto parte dell’operazione di traffico di cocaina di 113 kg, risalente al 2016: lo riporta il Daily Star Online.

“Le ferite finte realizzate da un truccatore professionista”

Il criminale aveva tentato di vendere la droga che aveva sottratto dalla spedizione che avrebbe dovuto sorvegliare. L’anno scorso ha provato in tutti a modi a nascondersi dopo che la banda della droga albanese a cui aveva rubato la droga aveva deciso di fargliela pagare.

Gabriel C, che sentiva anche il fiato sul collo della polizia, ha quindi deciso di giocarsi una carta “estrema”, ovvero fingere la propria morte. Il criminale ha rilasciato immagini di se stesso apparentemente esanime su una sedia, con le mani legate e ferite (finte) sul corpo.

“Le ferite visibili sono molto probabilmente opera di un truccatore professionista, probabilmente qualcuno che lavora nel mondo del cinema – aveva riportato un quotidiano locale – Le ferite sul suo corpo, apparentemente mortali, sono false, secondo quattro medici che hanno studiato le immagini, tra cui un patologo forense”.

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