Si rompe il collo dopo un tuffo in piscina, in ospedale contrae anche il Covid-19. Ma è tornato già a casa

Si è svegliato dal coma e ha chiesto pizza e birra. 

Chris Watkins, residente a Pontypool, nel Galles del Sud, ha rischiato di rimanere paralizzato per sempre dopo un tragico tuffo in una piscina dell’Aparthotel Columbus a Playa de las Americas.

Il 43enne, che svolge la professione di giardiniere, si trovava in vacanza a Tenerife lo scorso 6 settembre, giorno in cui è avvenuto l’incidente.

Dopo il tuffo, Chris ha subito urlato “Mi sono rotto il collo, non sento niente, aiutatemi”. Dopo qualche secondo di incredulità, gli amici si sono resi conto che non stava affatto scherzando. Watkins è stato portato d’urgenza in ospedale, dove è stato sottoposto ad un’operazione chirurgica molto delicata.

Ma le vicissitudini di Chris Watkins, padre di due figli, non sono finite qui. All’inizio di dicembre ha dovuto anche combattere contro il coronavirus, ma nonostante ciò è riuscito a riprendersi con una velocità straordinaria, tanto da ricominciare a muovere i primi passi. Chris è tornato a casa, giusto in tempo per il Natale.

Per i medici la guarigione di Chris “è un miracolo”. 

I medici, che ritenevano molto alta la probabilità che Chris rimanesse sulla sedia a rotelle, hanno descritto la sua guarigione come un “miracolo”. Sua sorella Nadia Hopkins lo ha invece ribattezzato “L’uomo bionico”.

E’ proprio la sorella Nadia a raccontare al Mirror delle parole pronunciate da suo fratello non appena si è svegliato dal coma. “Quando ha parlato per la prima volta ci ha chiesto una pinta di Stella Artois e una pizza”.

Nadia, 34 anni, ha detto che quando Chris è risultato positivo al coronavirus è stato trasferito in un altro ospedale poiché i medici temevano che sarebbe peggiorato a causa della sua condizione.

“Quando abbiamo saputo che aveva contratto il Covid-19 siamo rimasti pietrificati – ha detto la sorella di Chris – Ma per fortuna lui è un combattente, ha vinto la sua battaglia”.

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