Speranza a Domenica In in occasione del V-Day: “Non abbiamo risolto tutti i problemi ma vediamo la luce”

Nel giorno del V-Day, il ministro della Salute Roberto Speranza è il primo ospite della puntata odierna di Domenica In, programma che ha accompagnato gli italiani durante tutta la pandemia.

Mara Venier lo ha ricordato, sottolineando come tutto sia iniziato dieci mesi or sono e come proprio dieci mesi fa ci sia stato il primo collegamento del ministro Speranza in diretta durante la trasmissione domenicale di Rai 1.

Se lo sarebbe aspettato, Speranza, che dopo dieci mesi sarebbe già giunto il vaccino?

“I contratti che avevamo firmato ci dicevano che c’era questa possibilità. Era la migliore possibilità, non era certo. Ed è per questo un giorno di grande gioia”.

E dopo aver ricordato assieme i momenti difficili, Speranza ha ricordato l’utilità di Domenica In (ma in tal senso hanno agito anche tanti altri programmi televisivi) nell’imporre nell’immaginario degli italiani le misure per impedire la diffusione del virus, parlando di distanziamento sociale, di utilizzo delle mascherine et similia:

“Dico grazie per il lavoro fatto in questi mesi che è stato importante. Oggi non abbiamo risolto tutti i problemi. Ma finalmente vediamo la luce. E’ il primo passo, non è la fine dell’incubo. E’ il primo passo nella direzione giusta. Bisogna tenere la massima cautela. In un tempo che non sarà lunghissimo ne saremo fuori e l’uomo batterà questo virus” – ha dichiarato Speranza.

Un pensiero quindi alle persone (non poche) che nutrono dubbi in merito al vaccino:

“Se ha una persona ha dei dubbi bisogna ascoltarla. Non sono per aprire battaglie ideologiche o alimentare scontri”.

Ma comunque il vaccino è sicuro:

“Abbiamo agenzie internazionali molto serie: se queste agenzie ci dicono che un vaccino è sicuro ed efficace, bisogna fidarci”.

Tra gli altri tanti spunti che l’intervento del ministro Speranza potrebbe offrirci, da sottolineare il concetto ribadito del vaccino come bene pubblico:

“Il vaccino è gratuito per tutti. Sarà lo stato a distribuirlo. Noi abbiamo scelto come gli altri stati europei la strada della volontarietà. E’ un bene gratuito di tutti”.

Per finire, dinnanzi alla domanda della Venier circa il fatto che si tornerà ad un’esistenza normale quando si sarà tutti vaccinati – questa è stata la risposta:

“Ci vorranno molti mesi, ma alla fine torneremo alla normalità”.

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