Covid, dal 15 febbraio possibile ripresa spostamenti tra regioni gialle: i dettagli

Una piccola luce all’orizzonte, quella che potrebbe portare alla ripresa degli spostamenti tra regioni ‘gialle’ a partire dal 15 febbraio. Fino a quella data, infatti, resta in vigore il divieto di spostamento se non per motivi di lavoro, salute e necessità.

Qualora l’indice Rt dovesse continuare a rimanere al di sotto dell’1, come è accaduto nell’ultimo monitoraggio settimanale quando risultava pari a 0,84, il governo potrebbe dare il via libera agli spostamenti tra Regioni anche per motivi differenti da quelli ormai già noti, come ad esempio il turismo.

Attesa per la decisione del Comitato Tecnico Scientifico

Il Comitato Tecnico Scientifico dovrà quindi comunicare all’esecutivo quali dovrebbero essere le ulteriori misure da attuare anche dopo metà febbraio. Tra le eccezioni al divieto di spostamento attualmente in essere, vanno ricordati alcuni casi curiosi come quelli di chi ha necessità di curare alcuni terreni agricoli che può legittimamente recarsi in un’altra regione, così come si può assistere ad un funerale o partecipare ad un atto di compravendita di un immobile.

Per quanto concerne le seconde case, “dal 16 gennaio le disposizioni in vigore consentono di fare rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione senza prevedere limitazioni rispetto alle seconde case”.

Gli altri nodi da sciogliere

Sempre per il  15 febbraio è fissata anche la riapertura degli impianti da sci. In questi giorni le Regioni dovrebbero inviare al Cts delle linee guida che prevedano ingressi contingentati sia sulle cabinovie, sia sulle piste attraverso il numero chiuso degli skypass. Regole stringenti anche per i rifugi, che dovranno attenersi agli stessi protocolli seguiti da bar e ristoranti, e per gli alberghi di montagna che potranno offrire i servizi di ristorazione soltanto per i clienti che alloggiano all’interno.

I concorsi con 30 persone

Secondo il Dpcm, dal 15 febbraio dovrebbero riprendere le prove dei concorsi della pubblica amministrazione, ma solo nei casi in cui è prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a trenta per ogni sessione o sede di prova, previa adozione di protocolli adottati dal Dipartimento della Funzione Pubblica e validati dal Cts.

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