Governo Draghi: M5S PD e FI sosterranno il premier incaricato. La Lega apre, FDI: “No per coerenza”

Il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, chiude il primo giro di consultazioni raccogliendo l’apertura ufficiale dalla forza che fino a qualche giorno fa sembrava rappresentare l’ostacolo più insidioso alla nascita del nuovo esecutivo voluto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Le fragole sono mature, le fragole sono mature”, ha pontificato Grillo dal blog prima di incontrare a Montecitorio in sala Tatarella i ministri uscenti, il presidente dell’associazione Rousseau Davide Casaleggio, il premier uscente Giuseppe Conte e i direttivi di Camera e Senato. Quasi un’ora di show: il tono è quello dei suoi spettacoli a teatro. Da via degli uffici del vicario si sentono le sue urla e gli applausi che strappa ai presenti.

In una nota, Vito Crimi, accompagnato dai capigruppo e vice capigruppo, legge una dichiarazione del partito: “Abbiamo dato la disponibilità a valutare se ci sono le condizioni per prendere parte all’esecutivo, dopo aver lavorato e affrontato la pandemia nel miglior modo possibile con alcune forze della maggioranza uscente”.

“Su questa base – aggiunge Crimi – deve formarsi il nuovo governo con una vocazione solidale europeista ambientalista e partendo innanzitutto da quanto realizzato. Secondo M5s, serve una maggioranza politica solida che possa quindi sostenere un governo solido. Queste sono le premesse perché si possa di fatto formare l’esecutivo superando le criticità che hanno caratterizzato la fine del governo Conte due”.

La posizione del PD

”Il governo Draghi nascerà pienamente europeista e il Pd vi entrerà in coerenza con la propria storia in Europa. Ora i partiti faranno le proprie scelte in base al richiamo del Presidente Mattarella sapendo, però, che questa è la principale caratteristica dell’agenda Draghi”. Lo scrive su twitter Gianluca Benamati, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera.

IV, nessun veto su nessun nome

Conte ministro con Draghi? Non abbiamo messo nessun veto su nessun nome. Saranno Mattarella e Draghi a scegliere la squadra di governo. L’importante è che si tratti di persone competenti. Mi auguro che altre forze politiche non inizino un mercato sui nomi…”. Lo ha detto Maria Elena Boschi, capogruppo alla Camera di Iv al Tg2.

 

Matteo Renzi, dopo le consultazioni i ieri con il presidente incaricato Mario Draghi, si è fermato a parlare al punto stampa: “Il fatto che Mario Draghi sarà l’uomo che rappresenterà l’Italia all’interno delle istituzioni europee è importante. Per queste ragioni Italia Viva accoglie l’appello del presidente della Repubblica e annuncia che sosterrà il governo da subito, a prescindere dai ministri, siamo al suo fianco e a sua disposizione e auspichiamo che tutte le forze politiche lo sostengano ugualmente”.

L’appoggio di Forza Italia

Molte parole usate dal presidente Draghi ci hanno ricordato il programma di Forza Italia. L’attenzione all’impresa, l’attenzione al lavoro, la necessità di dare ai giovani una formazione di qualità”. Lo ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenendo a TgCom24. “Abbiamo, inoltre, consegnato al presidente Draghi il dossier di Forza Italia in materia di Recovery Plan, progetti per spendere al meglio le risorse europee, e alcuni suggerimenti rispetto ad un piano vaccini che è urgente dare al Paese per riconsegnare ai cittadini la libertà di potersi riprendere la propria vita”.

La Lega c’è

Noi ci siamo, nessun veto. Non abbiamo posto condizioni come fanno altri partiti, che pongono veti. E’ un momento in cui il bene del paese deve superare l’interesse partitico” Cosi’ il segretario della Lega Matteo Salvini al termine della consultazione con Mario Draghi.

Il no di FDI

Fdi resterà fuori dal governo Draghi ma ”pensa di trovare l’intesa sui temi”. Lo dice al Tg5 Giorgia Meloni, che poi agiunge: ”Un’intesa sui temi? Assolutamente sì, lo spero. L’ho detto anche al premier incaricato Draghi: la nostra scelta di non votargli la fiducia non è la scelta sull’autorevolezza del nome, ma sul metodo che non condividiamo e sul merito di governo dove si cerca di mettere insieme tutto e il contrario di tutto… Spero che Draghi sappia fare bene e, se lo farà, i voti di Fdi sui provvedimenti che condividiamo ci saranno assolutamente”.

“La nostra non è solo una posizione di principio, è una salda convinzione. Non posso governare con il PD e il M5S, dai quali mi divide tutto. E non voglio far passare per inevitabili troppe cose che non lo sono”, ha twittato qualche ora fa la Meloni.

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