“Grazie di essere venuto”: Draghi e Berlusconi come vecchi amici

Mario Draghi continua le consultazioni per capire se il governo potrà godere di un appoggio stabile: oggi l’incontro con Berlusconi.

L’appoggio di Forza Italia ad un governo guidato da Mario Draghi e formato da personalità di alto profilo è noto già da diversi giorni. Interrogato su tale prospettiva il leader del partito, Silvio Berlusconi, aveva dichiarato: “La scelta del presidente della Repubblica di conferire a Mario Draghi l’incarico di formare il nuovo governo va nella direzione che abbiamo indicato da settimane: quella di una personalità di alto profilo istituzionale attorno alla quale si possa tentare di realizzare l’unità sostanziale delle migliori energie del Paese”.

Non sorprende più di tanto, dunque, che l’incontro tra i due oggi sia avvenuto con la massima cordialità. Com’è possibile vedere da un breve filmato condiviso anche sui social. All’arrivo Silvio Berlusconi si è avvicinato con fare sorridente ed è stato accolto con espressione gioviale dal premier incaricato. Tra una risata e l’altra, Mario Draghi gli ha detto: “Grazie di essere venuto”.

Draghi e Berlusconi, com’è cambiato il loro rapporto negli anni

Il rapporto tra Mario Draghi e Silvio Berlusconi inizia a livello istituzionale quando Forza Italia sale al governo per la prima volta. Proprio il partito da lui capitanato lo conferma per la terza volta nel ruolo di Direttore Generale del Ministero del Tesoro. Una conferma che viene bissata anche dal secondo governo Berlusconi. Che tra i due ci sia un buon rapporto e reciproca stima lo si capisce quando nel 2005 Forza Italia ad appoggiare la sua candidatura come Presidente della Banca d’Italia e successivamente diede il proprio appoggio anche alla candidatura alla presidenza della Bce.

Il rapporto tra i due si è leggermente incrinato a partire dal 2009 e nel 2011 la lettera di Mario Draghi diede il là alla crisi del governo formato da Lega e Forza Italia. Nella lettera s’intimava al governo di fare dei tagli alle spese e delle riforme per rientrare nei parametri Ue. Cosa che il governo fece e dunque la caduta successiva in realtà sarebbe da imputare ad una mancanza di coesione in seno alla maggioranza.

Che la stima non fosse stata incrinata lo si è capito abbondantemente nel 2019, quando il nome di Draghi era stato fatto durante la prima crisi di governo di questa legislatura. Rileggendo le dichiarazioni del maggio del 2019, prima delle europee, ci si rende conto che Berlusconi spingeva già per un governo guidato dall’ex presidente della Bce: “Ho anche detto in passato, senza consultarlo, che Mario Draghi sarebbe stato l’uomo giusto per un incarico di alta responsabilità in Italia. Lo ribadisco oggi e spero che possa succedere”.

 

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