Telegram e il lato oscuro del web: revenge porn, spaccio telematico, pirateria e tanto altro ancora

Nato come servizio di messaggistica istantanea, Telegram si è trasformato in una piattaforma che rasenta le caratteristiche del deepweb: dalla pirateria editoriale e cinematografica allo spaccio e l’estremismo politico, Telegram è diventato la cuccagna per molti utenti online dove trovare, all’occorrenza, tutto quello di cui si ha bisogno

Telegram, il servizio di messaggistica istantanea, è recentemente finito al centro di molte inchieste che riguardano reati a vario titolo. Dal revenge porn allo spaccio fino ad approdare alla pirateria multimediale, la piattaforma è diventata una sorta di ‘isola delle rose’: gestisce autonomamente le sue regole, tutti ci possono andare ma è quasi impossibile controllarla giuridicamente.

Telegram come la cuccagna: tutto alla portata di tutti

Al di là delle funzioni curiose e del tutto legali su Telegram, come l’impostazione “persone vicine” che funziona, in sostanza, come una sorta di tinder, quello che desta maggiormente preoccupazione della piattaforma è la facilità con la quale è possibile, in sostanza, commettere reati di vario tipo. Sono giusto di qualche giorno fa gli articoli apparsi sul web nei quali viene riportato l’esito di un’operazione delle forze dell’ordine finalizzata a sgominare gruppi dediti alla pirateria digitale su Telegram.

Revenge porn e pedografia

I gruppi più deprecabili, però, sono quelli riguardanti il revenge porn. Negli ultimi mesi sono tantissimi i canali che sono stati chiusi perché contenevano immagini sessuali esplicite di minorenni, bambini e donne il tutto, ovviamente, senza il loro consenso. Migliaia e migliaia di iscritti che, ogni giorno, si scambiano le foto delle proprio ex fidanzate e, peggio ancora, utenti che digitano ricerche come “video di bambine” o di “bambine stuprate”.

Lo spaccio a distanza

Qualora si voglia, invece, ricercare sostanze stupefacenti sulla piattaforma di messaggistica, anche questo sarà possibile. Il 9 febbraio il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza ha individuato su Telegram un canale dedicato alla vendita di sostanze stupefacenti. Durante la pandemia, secondo un report della Guardia di Finanza, lo spaccio online è aumentato del 30%. Uno di questi era “Teledark”, un canale costituto da vari sottogruppi che, in totale, contavano circa 20.000 utenti iscritti.

Ogni tipo di pirateria possibile

Cerchi un libro? Eccoti accontentato. Cerchi film/serie tv/ e qualsiasi contenuto cinematografico protetto da copyright? Avrai anche quello. Su Telegram tutto è possibile, e, soprattutto, è semplicissimo da avere: basta cercare il nome della serie o nomi come “Serie Tv italia” ecc… per trovare i canali con dentro caricati file o link dei contenuti che si desidera ottenere.

Estremismi, fake news e terrorismo

Last but not least non potevano mancare gli estremisti politici banditi da altre piattaforme. In un articolo di approfondimento del New York Times intitolatoTelegram, strumento per la democrazia, lotta per i nuovi fan dell’estrema destra” viene evidenziato come, di per sé, social e app di messaggistica come Telegram non siano in alcun modo negativi ma che, seppur nati come strumento a servizio della democrazia, sono finiti per fungere da base organizzativa e comunicativa per i movimenti estremisti e, soprattutto la diffusione di Fake News senza alcun controllo.

Telegram è stato uno spartiacque nel mondo della comunicazione, e ha, fra i vari, l’enorme merito di garantire, nella maggioranza dei casi, la privacy dell’utente a discapito di servizi come WhatsApp. C’è, però, da chiedersi, quanto questa deregolamentazione sia effettivamente un vantaggio dell’utente che, finché ne beneficia e non ne finisce vittima, può stare tranquillo.

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