Chi sono Irene Tinagli e Giuseppe Provenzano, nuovi vicesegretari scelti da Enrico Letta

Enrico Letta, da neo insediato segretario del Partito Democratico, ha nominato i due possibili vice, che saranno sottoposti ai voti dell’assemblea nazionale dei democratici.
Si tratta dell’economista Irene Tinagli e dell’ex ministro per il sud Giuseppe Provenzano.

Un messaggio contro le disparità

Non è un caso che il neoeletto Enrico Letta abbia voluto nominare un uomo e una donna come vice.
Si tratta, infatti,di un chiaro messaggio che vuole puntare all’inclusività: una donna e un uomo che provengono dal meridione.
Letta ha voluto rimarcare il suo interesse verso le disparità di genere già durante il suo discorso di domenica scorsa all’assemblea:
“Lo stesso fatto che sia qui io e non una segretaria donna dimostra che esiste un problema sulla parità di genere. Metterò al centro il tema delle donne: è assurdo che sia un problema”, disse in quell’occasione.

Per questo la scelta è ricaduta sull’economista 46enne Irene Tinagli, già deputata durante il mandato tra il 2013 e il 2018. L’altra scelta è stata quella di Giuseppe Provenzano, 39enne nisseno.
Provenzano è anche lui economista ed è stato nominato nel 2019 responsabile delle Politiche del lavoro, mentre nel 2021 è stato Ministro per il sud durante il governo Conte bis.

 

Le reazioni dei nominati

Irene Tinagli ha risposto alla nomina con grande piacere:

“Grazie Enrico!”, ha scritto sul suo Twitter “Sono emozionata ed onorata: è una grande sfida, ma tutti insieme potremo ripartire e dare un contributo importante al nostro Paese e all’Europa”.

Anche Provenzano ha espresso sui social le sue considerazioni positive:

“Grazie Segretario! Ora al lavoro, anima e cacciavite per costruire un Pd più aperto e più forte, in un’Italia più giusta, coesa, migliore. La bussola ce l’abbiamo, è l’articolo 3 della Costituzione”.

Tra gli altri, Piero Fassino ha espresso il suo parere sulla scelta di Letta:

“Una scelta di innovazione culturale e generazionale per un partito che crede in una politica fondata su passione civile, competenza, servizio del bene comune”.

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