Al Bano non si fida di AstraZeneca: “Voglio vaccinarmi con Sputnik”

Ospite a Porta a Porta, Al Bano Carrisi ha spiegato di non fidarsi di AstraZeneca e se deve vaccinarsi vuole farlo con Sputnik o Pfizer.

Dopo aver valutato i casi di morte avvenuti successivamente all’inoculazione del vaccino AstraZeneca, in Italia e in altri Paesi dell’Unione Europea, l’agenzia della medicina europea (Ema) ha sciolto le riserve e tranquillizzato tutti sulla sicurezza del vaccino sviluppato ad Oxoford. Insomma si è trattata di semplice precauzione ed ora è stato accertato che i casi di trombosi verificatisi non sono collegati all’inoculazione del vaccino.

Nonostante le rassicurazioni sono molti coloro i quali ritengono che il vaccino AstraZeneca non sia affidabile, così come sono tanti coloro i quali ritengono che al momento non ci si possa fidare dei vaccini a disposizione e preferiscono ritardare la somministrazione. Di questa situazione, della paura delle persone, hanno parlato ieri a Porta a Porta, dove l’ospite famoso – Al Bano – ha spiegato perché preferirebbe evitare di sottoporsi al vaccino britannico.

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Al Bano preferisce Sputnik ad AstraZeneca: cosa sappiamo sul vaccino russo

Il Leone di Cellino San Marco si è detto preoccupato dalle notizie emerse su AstraZeneca in questo periodo, motivo per cui preferirebbe affidarsi ad altri vaccini: “Quando leggi notizie, e le abbiamo lette tutti, in cui si riporta che questo vaccino sta dando veramente tanti problemi all’umanità, perché io dovrei andare in quella direzione?”. Il cantante ci tiene a precisare che lui è a favore della vaccinazione: “Io voglio vaccinarmi perché è indispensabile se vogliamo sconfiggere questo mostro. Ma tra le tante possibilità vorrei scegliere o Pfizer o Sputnik”.

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Il vaccino russo di cui parla Al Bano è quello che l’Aifa e l’Ema hanno recentemente deciso di valutare per una possibile produzione anche nei paesi dell’Unione. La Russia sostiene da tempo l’affidabilità e l’efficacia del vaccino prodotto a Mosca e in questi giorni sono stati raggiunti accordi per la distribuzione e la produzione di ingenti dosi in India e nelle Filippine. Qualora arrivasse l’ok dell’Aifa e dell’Ema, inoltre, Sputnik sarebbe prodotto in prima istanza propria dall’Italia per la distribuzione in Europa.

 

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