MCS, Tommaso Zorzi e la Meloni sullo stesso palco scherzano su ‘Io sono Giorgia’ (ma non parlano di omotrasfobia)

Tommaso Zorzi, ormai, è più presente in tv del Presidente della Repubblica il 31 di dicembre.

E nella prima puntata della nuova edizione del Maurizio Costanzo Show, quindi, c’era anche lui.

Sul palco del talk di Maurizio Costanzo, tra i vari ospiti c’era anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

I media nazionali si sono soffermati sul fatto che ieri è avvenuta la rivelazione che Tommaso Zorzi è stato l’ideatore del tormentone ‘Io sono Giorgia’, che ha dato una importante botta di popolarità alla Meloni.

Per chi non ricordasse questo capolavoro, ve lo riportiamo di seguito:

E così tra i due c’è stato un siparietto, con la Meloni che ha smentito di avergli mandato un mazzo di fiori per ringraziarli: “Zorzi, intanto, parliamone un attimo: non ti ho mai mandato quel mazzo di fiori per la canzone che tu mi hai scritto. Volevo mandarti i testi di altri miei comizi perché se me la potessi musicare, mi farebbe piacere. Lui è l’inventore di quel tormentone che è andato in tutte le discoteche”.

E con Tommaso Zorzi, sempre educatissimo – per carità – ma in questa occasione sarebbe forse stato il caso di tirar fuori un po’ della sua verve, che ha confermato e ha detto di attendere i suoi fiori.

Ma nel momento dell’uno contro tutti di Giorgia Meloni Tommaso Zorzi, quando ci si sarebbe aspettati una domanda sulla legge sulla omotransfobia, ha preferito chiedere un parere sull’estensione del diritto di voto anche ai sedicenni.

Ricordiamo come, in merito alla legge Zan sulla omotransfobia, la Meloni si esprimeva così lo scorso luglio – durante la presentazione di un libro contro la legge: “Il vero obiettivo della proposta di legge Zan sull’omofobia è quello di introdurre un reato di opinione. Reprimere idee e punti di vista diversi che non hanno argomenti per affrontare è un antico vizio di qualcuno e non vuol dire costruire la modernità. Si chiama regime e noi lo combattiamo”.

Maurizio Costanzo, dal canto suo, è stato molto più perentorio: “Bisogna fare qualcosa sulla legge contro l’omofobia. Io mi vergogno. Non ce la faccio più a sentire ogni giorno che una donna viene uccisa o un ragazzo omosessuale viene preso a calci e pugni”.

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Con la Meloni che – senza alcun contraddittorio – ha così replicato: “La violenza e la discriminazione sono già punite nel nostro ordinamento. Non è che oggi è possibile farlo, non è possibile picchiare due ragazzi che si stanno baciando”.

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