Assegno unico per i figli: cos’è e come funziona il nuovo provvedimento adottato in Senato

Con 277 voti favorevoli è stata approvata nella giornata di oggi la legge sull’assegno unico per i figli. Quasi un plebiscito, considerando che non c’è stato nessun voto contrario e sono stati solo quattro gli astenuti per una legge che è stata indicato come “un significativo passo per il sostegno delle famiglie”.
Per Elena Bonetti, Italia Viva, si tratta di “un provvedimento importante perché inizia un tempo nuovo, del futuro, della ripartenza – sottolineando che – si rimettono al centro le nuove generazioni“.

In cosa consiste il nuovo provvedimento e i suoi limiti

Dal primo luglio entrerà in vigore la nuova legge, la quale prevede che l’oggetto del provvedimento sia senza dubbio l’erogazione a tutte le famiglie un massimo 250 euro per ogni figlio, dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del diciottesimo anno di età.

Si prevedono inoltre maggiorazioni in caso di disabilità del figlio, di madri con meno di 21 anni, e per ogni figlio successivo al secondo.
Stanziate però risorse di soli 20 miliardi che, considerano il censimento ISTAT, consentono un assegno effettivo di solo 161 euro massimali per figlio.

Il calcolo dell’assegno è ovviamente effettuato sulla base del reddito ISEE. L’erogazione del suddetto sarà effettuata in forma di credito d’imposta o di denaro contante e potrà essere prolungato fino al ventunesimo compleanno dei figli con importo ridotto, qualora questi ultimi siano iscritti all’università, svolgano servizio civile, abbiano un impiego a basso reddito o siano iscritti nelle liste di disoccupazione. In questi casi l’assegno verrà erogato direttamente ai figli maggiorenni.

I requisiti per ottenere il sussidio sono la cittadinanza italiana, o un regolare permesso di soggiorno per i cittadini extracomunitari, e la residenza in Italia e adempiere alla normativa fiscale statale oltre che, ovviamente, una certa soglia reddituale.

Perchè è definito unico

Questo legge delega mira a sostituire tutte le attuali forme di sostegno economico spettanti alle famiglie con prole, come le detrazioni IRPEF, l’assegno mensile di natalità, conosciuto meglio come ‘bonus bebè’, il bonus da 800 riconosciuto alla nascita di un figlio, e l’assegno per il terzo figlio.

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