L’arroganza della Turchia fa vacillare il meccanismo europeo, diplomazia sotto accusa

Non si vede tutti i giorni che in una visita politica ufficiale, dove la formalità è curata fino al minimo dettaglio, l’attore protagonista rimanga in piedi. È successo oggi ad Ankara dove il presidente turco Erdogan non ha concesso a Ursula Von der Layen una sedia per lo svolgimento dell’incontro, lasciandola seduta su un divano adiacente.

Il gesto inopportuno è un grande smacco all’Europa tutta, rappresentata dal suo presidente di commissione. Il presidente del consiglio Charles Michel si è seduto sulla sedia a lui dedicata, avvallando lo sgarbo di Erdogan.

La colpa di Erdogan e la ‘complicità’ dell UE

I protocolli formali degli incontri ufficiali sono stilati e seguiti fino all’ultimo dettaglio più cavilloso ed estetico. La possibilità che si tratti di un caso fortuito, posto che qualcuno possa negare l’entità dello sgarbo di Erdogan, il caso diplomatico si è comunque rivelato un’umiliazione per L’UE.

Se da un lato è vero che l’Unione Europea non ha un apparato burocratico adibito a curare le cerimonie formali, questo non giustifica comunque l’incompetenza di cui hanno peccato i diplomatici europei nel non seguire la formalità consona e adeguata per incontri di questo tipo.

La Commissione Europea ha un servizio adibito a curare le relazione estere, il cui capo è lo spagnolo Josep Borrell. Ad affiancarlo nel ruolo Stefano Sannino, diplomatico italiano di lunga esperienza, eppure sembra che il sistema di rappresentanza sia inefficace e il suo essere inadatto sta venendo rivelato dalle prime pagine dei quotidiani internazionali.

La sedia negata alla Von der Layen è la seconda figura meschina della diplomazia europea. Lo stesso Josep Borrell in missione a Mosca per chiedere a Putin la liberazione dell’oppositore politico Alexei Navalny non solo è stata fallimentare, ma è stata esacerbata dalla cacciata di tre ambasciatori europei in Russia.

In un contesto dove la forma e l’apparenza della potenza sono potenti, L’Europa deve fare meglio per mostrare l’efficiente meccanismo della democrazia, contro dei ‘regimi’.

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