“Messo a tacere con i proiettili”: agguato al giornalista greco, freddato sotto casa

Sei pallottole conficcate nel corpo hanno decretato la morte di Giorgos Karaivaz, noto giornalista di cronaca nera di nazionalità greca. A compiere il gesto probabilmente due lestofanti su uno scooter. Lascia una moglie, un figlio adolescente e una nazione sotto shock per un omicidio brutale, che sa di censura e di punizione.

L’agguato

Giorgos Karaivaz è stato freddato vicino la sua abitazione, appena sceso dalla propria vettura. Sul luogo del crimine sono stati trovati 17 proiettili, sei dei quali esiziali. Inutile il soccorso dei medici, giunti sul luogo solo per accertare la morte del giornalista.
Sono in corso le indagini per scoprire l’identità dei due esecutori del delitto, la polizia ha disposto blocchi in tutta la regione.

Dalla visione delle immagini delle telecamere e dalle interviste ai testimoni non emergono informazioni rilevanti, benché la polizia sospetti fortemente che l’agguato sia stato preparato con meticolosa cura.

Un personaggio “scomodo”

Noto giornalista di cronaca nera e di giornalismo d’inchiesta, Giorgos Karaivaz stava rientrando al domicilio, dopo un’ospitata televisiva. Era noto all’opinione pubblica in particolare per le su ultime inchieste riguardanti proprio un caso di corruzione che riguardava diversi agenti di polizia, avvocati e uomini d’affari.

Sulla natura punitiva e intimidatoria del gesto, i colleghi del giornalista hanno ancora meno dubbi:
“Giorgos Karaivaz non è più con noi. Qualcuno ha deciso di farlo tacere con i proiettili per fargli smettere di scrivere i suoi articoli. È stato giustiziato davanti a casa sua. Per noi che in questi anni abbiamo collaborato con lui, sotto la sua guida nei momenti difficili, che abbiamo condiviso con lui il vino, che siamo stati onorati della sua amicizia, sono ore molto dure”.

I precedenti

Benché attacchi alle redazioni giornalistiche sia abbastanza frequenti in Grecia, non che sia un’attenuante, raramente la furia era stata indirizzata ai giornalisti.
Il caso più recente è stato quello di Stefanos Chios, ferito con colpi d’arma da fuoco, ma sopravvissuto.
Il caso più noto invece è del giornalista investigativo Socratis Giolias, ucciso nel 2010, stava indagando sempre su fatti di corruzione.

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