Fuma marijuana prima di partire per Dubai: arrestato per 3 anni dopo un controllo

Un uomo d’affari americano è stato arrestato a Dubai e rischia tre anni di carcere per aver fumato marijuana legalmente negli Usa.

Quello che doveva essere un semplice viaggio d’affari in una meta esotica si è tramutato per Peter Clark, 51enne businessman di Las Vegas, in un vero e proprio incubo. L’uomo, infatti, la seconda sera si è sentito male ed è stato portato in ospedale. Si è scoperto che aveva una pancreatite, ma dopo aver ricevuto le cure ed essersi fisicamente ripreso, l’uomo è stato costretto a vivere un incubo ancora più grande.

Durante i controlli medici per confermare la diagnosi, gli è stato fatto anche un test anti droga alle urine, dal quale è risultato che c’erano tracce residue di marijuana nel sangue. Consapevole delle regole rigide sul consumo di droghe a Dubai, l’uomo non ha consumato erba durante il viaggio, ma nonostante questo erano rimaste le tracce della marijuana fumata in casa a Las Vegas. Non solo Peter non ha commesso un reato a Dubai, ma non lo ha commesso nemmeno nel suo Stato, visto che dove abita il consumo è legale.

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Consuma marijuana prima di partire: arrestato a Dubai dopo un controllo

Peter ha cercato di essere collaborativo con gli agenti e di spiegare loro che non aveva fumato negli Emirati Arabi, ma giorni prima di partire dagli Usa. Ciò nonostante è stato arrestato ed ora rischia di scontare tre anni di prigione. Dopo l’arresto è stato rilasciato e gli è stato permesso di tornare in albergo per contattare casa e un legale.

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In quei giorni di libera uscita, Peter ha registrato un video in cui ha spiegato la sua assurda situazione: “Sono rimasto scioccato nello scoprire che sono stato accusato per avere tracce residue di marijuana nel mio corpo. Ho fumato legalmente a casa, diverso tempo prima di prendere l’areo. Ero a conoscenza delle leggi restrittive del Paese sulla droga, ma non potevo immaginare di essere arrestato per qualcosa che avevo fatto in America”.

Del suo caso si sta occupando Radha Sterling, fondatrice dell’associazione Detained in Dubai, la quale sta cercando di fare pressione sul governo locale. La donna ha dichiarato: “L’arbitraria forzatura della legge da parte degli Emirati Arabi e la mancanza di conseguenze legali prevedibili significa che Peter potrebbe scontare anni di prigione per aver fumato legalmente marijuana. Anche se fosse giudicato innocente, passerebbe attraverso un lento e costoso processo legale”.

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