Covid, le regioni pronte a ripartire: ecco l’ipotetico calendario delle riaperture

C’è voglia di aprire. Pur in assenza di un decreto certo e del parere delle Cts, le regioni hanno indicato le loro linee guida per la riapertura in tutta sicurezza, nella speranza che per i prossimi mesi la convivenza con il virus non militi troppo la vita socioeconomica degli italiani.

Gli auspici dei governatori vedono il primo maggio come data per la ripartenza di molte attività economiche, quale migliore regalo per la festa dei lavoratori che la possibilità di lavorare? Ma c’è l’ipotesi di aperture anticipate al 26 aprile per tutti quei comuni con dati epidemiologici incoraggianti.

Le proposte delle regioni al premier

Il piano è quello di riaprire tutto ciò che a oggi è chiuso nel giro di due mesi, con specifiche cautele, sperando che la bella stagione dia manforte e permetta di usufruire di spazi aperti, impensabili in inverno.

Ristoranti

A maggio si punta alla riapertura di bar e ristoranti nelle zone gialle, a pranzo per le prime due settimane, poi, numeri permettendo, anche a cena, con conseguente allungamento del coprifuoco di due ore, quindi fino alle 24.

Palestre e piscine

Gli europei a Giugno e l’annuncio dell’Olimpico aperto per il 25% della sua capienza non possono che significare il pungolo del settore sportivo per un via libera anche per piscine e palestre.

Se l’ultima parola spetta al premier, i governatori regionali anticipano le possibili obiezioni, fornendo linee guida per riaperture in sicurezza di tali esercizi.

A fine giugno si dovrebbe procedere alla riapertura, con precauzioni, di palestre e piscine, con le regole già fissate dal Cts: controllo della temperatura corporea all’ingresso, 2 metri di distanza in palestra, sia negli spogliatoi sia in sala, e 10 metri quadri in piscina per persona.

Spettacolo

Il ministro della Cultura Dario Franceschini non resta a guardare:Se riaprono gli stadi, lo stesso valga per i concerti all’aperto. Il settore dello spettacolo chiede l’utilizzo di stadi per spettacoli all’aperto con capienza al 25-30% degli impianti utilizzati.

Per il cinema e gli spettacoli dal vivo, al chiuso, si chiede la riapertura con la garanzia di almeno un metro di distanza con mascherina, 2 senza mascherine, e in più l’esito negativo di un test effettuato nelle 48 ore precedenti lo spettacolo. In caso di vaccino, un documento che lo attesti.
Prenotazione fortemente caldeggiata, per non dire necessaria.

Scuola

Si spera che da inizio maggio tutti gli alunni, compresi i liceali e gli alunni degli istituti superiori, possano tornare in classe di presenza. Possibile ma improbabile, secondo l’associazione nazionale presidi: “E’ chiaro che bisogna compiere delle azioni esterne alla scuola, non basta lavorare all’interno delle scuole, dove abbiamo lavorato tanto”.

La ministra Elena Bonetti rassicura:Se i trasporti saranno, e devono essere, organizzati in modo adeguato anche la riaperture delle scuole secondarie di secondo grado potrà essere fatta.
Si discute se tenere le scuole aperte in estate, sotto suggerimento del sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, ma al momento resta solo un’ipotesi non vagliata.

I parrucchieri

Più vicine le riaperture dei parrucchieri in zona rossa, già entro aprile, come caldeggiato dal centro-destra e dal ministro Gelmini.

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