Missione su Marte, gli astronauti che muoiono potrebbero essere mangiati?

È un via libera al cannibalismo tra astronauti o un semplice modo di sopravvivere per portare alla scienza risultati fino ad oggi sconosciuti?

La notizia rilanciata dal Daily Star è di quelle che fanno sensazione visto che gli astronauti che verranno mandati su Marte in una possibile missione per scoprire il Pianeta Rosso, potrebbero diventare cibo per i loro compagni, qualora perdessero la vita.

Naturalmente è solo una delle possibilità che vengono messe in campo dalla agenzia spaziale americana Nasa ma che potrebbe anche tradursi in realtà visto che il viaggio che si dovrà andare ad affrontare è lunghissimo e soprattutto non è stato mai provato prima d’ora da nessun umano. Tra le raccomandazioni scoperte dal tabloid britannico però c’è anche quella che se il cibo non scarseggiasse si potrebbe pensare pure di lasciare il corpo dell’astronauta senza vita galleggiare per l’eternità nello spazio. Sarebbe invece sconsigliato sotterrarlo sulla superficie del Pianeta Rosso perché potrebbe essere così inquinata.

La missione della Nasa su Marte per scoprire il Pianeta Rosso

Si sa bene che dopo la Luna è Marte, il meglio conosciuto Pianeta Rosso , a essere quello che più spinge alla conoscenza. Naturalmente non può non essere la Nasa (ente responsabile delle attività aeronautiche e aerospaziali di interesse civile degli Usa) in prima linea per riuscire finalmente a far arrivare anche gli umani su quello che pensa possa essere un pianeta da poter abitare. Proprio la Nasa ha fino a ora lanciata missioni diverse come quella denominata “Mars 2020” e che ha visto protagonista il “Perseverance”, un rover che è ammarato sul Pianeta Rosso. Tanti gli spunti che ha dato agli scienziati a stelle e strisce ma ora è arrivato il momento di vedere l’uomo ad approdare su Marte.

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Vieni a sopravvivere su Marte, le ipotesi degli scienziati

Naturalmente già per arrivare su Marte il percorso non è dei più semplici visto che si impiegano almeno due anni di viaggio. E se passi in avanti importanti sono stati fatti dal punto di vista delle tecnologie bisogna ora capire come l’uomo può provare a sopravvivere per un tempo comunque lungo sul Pianeta Rosso. Se i membri dell’equipaggio riescono a sopravvivere al viaggio, puoi sopportare un ambiente duro visto che nessuno è mai arrivato. E se invece qualcuno perisce prima? O se qualcuno muore quando si trova su Marte? La soluzione sembra già essere stata trovata dalla Nasa: quando un membro dell’equipaggio muore, ci vorranno mesi o anni prima che il corpo venga riportato sulla Terra. Gli esperti hanno quindi suggerito diversi modi per smaltire il corpo se accadere il peggio.

Se qualcuno degli astronauti muore può essere anche mangiato

Sono diverse le soluzioni prospettate dagli scienziati. La prima prevede la possibilità che venga creata una tomba sulla superficie di Marte, ma potrebbe creare non pochi problemi perché il corpo senza vita dell’astronauta potrebbe “inquinare” la superficie che deve essere analizzata e per questo motivo potrebbe essere prima bruciato.

Il corpo dell’eventuale astronauta defunto potrebbe essere buttato a galleggiare per l’eternità nello spazio o – ancora – ecco l’ipotesi più suggestiva: in caso di mancanza di cibo potrebbe essere mangiato dai suoi stessi colleghi.

Soprattutto l’ultima è una soluzione che ai più potrebbe apparire disgustosa ma come ha scritto il Ceo di SpaceX, Elon Musk: “Se vuoi andare su Marte devi prepararti a morire”.

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E visto che di sicurezze di ritorno ce ne sono ben poche gli scienziati devono pensare a come affrontare le eventuali conseguenze ben prima che la navicella venga mandata in orbita.

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