India, perdita di ossigeno nell’ospedale. Morti 22 pazienti Covid assistiti dai ventilatori

L’interruzione di ossigeno in un ospedale indiano ha portato alla morte ventidue pazienti affetti da coronavirus.

Tutte le persone decedute erano assistite dai ventilatori, che consentivano loro di respirare. Ma come hanno spiegato le emittenti locali, ed in particolare la NDTV, ad un certo punto l’ossigeno è venuto improvvisamente a mancare.

La tragedia si è verificata nella giornata di mercoledì nell’ospedale Zakir Hussain, situato nella città di Nashik, nella provincia occidentale del Maharashtra.

Il funzionario locale Suraj Mandhare ha detto a NDTV che i 22 pazienti sono morti “a causa dell’interruzione della fornitura di ossigeno”.

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“Secondo le informazioni che abbiamo a disposizione, i pazienti assistiti dai ventilatori nell’ospedale di Nashik sono morti – ha dichiarato anche Rajesh Tope, il ministro della salute nello stato del Maharashtra – E’ stata individuata una perdita nella bombola che forniva ossigeno a questi pazienti”.

L’India devastata dal coronavirus: 200.000 casi al giorno

In un video, postato su Twitter dal giornalista di NDTV Umashankar Singh, viene chiaramente mostrata la fuoriuscita di gas dall’autocisterna.

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Una tragedia che mette ancora di più in evidenza la difficilissima situazione in cui versa l’India, messa in ginocchio da un’enorme ondata di coronavirus. Per sette giorni consecutivi sono stati registrati circa 200.000 casi al giorno. Fino a ieri nel Paese indiano erano stati accertati più di 15,6 milioni di casi di persone contagiate dal Covid-19, secondo i dati forniti dalla Johns Hopkins University.

Le carenze di ossigeno, come riporta anche la testata Insider, sembrano riguardare anche molti altri ospedali indiani.

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