Calo significativo degli abbandoni di cani, ma anche le adozioni calano del 30%: il caso di Montebolzone

Si temeva che con il lockdown, soprattutto quello dell’anno scorso, ci sarebbe stato un aumento esponenziale dei cani abbandonati, ma questo per fortuna sembra non essere avvenuto in maniera così drastica come si temeva. Prendendo ad esempio la struttura di Montebolzone nel piacentino i volontari della struttura hanno messo in evidenza come “si sia sentito di un aumento dei casi di abbandono di animali durante il lockdown, qui da noi è successo il contrario“.

La struttura piacentina ha rilevato che ogni anno fino allo scorso anno accoglievano come minimi 20-25 cani abbandonati, ora si è passati a una media di 6-7 cani, in gran parte sfuggiti ai proprietari e tutti dotati di microchip. Questo è un dato significativo per quanto riguarda gli abbandoni, soprattutto perché gli animali, soprattutto i cani sono diventati preziosi nel periodo del lockdown quando si poteva uscire solamente per portarli a fare i bisogni.

Calo del 30% nelle adozioni per i vincoli legati al lockdown. In Ticino aumento degli abbandoni

Purtroppo accanto a questo riscontro positivo, la struttura di Montebolzone ha fatto emergere come ci sia stato un calo del 30% rispetto alle adozioni, questo è dovuto al fatto che durante i periodi di blocco in questa fase emergenziale le persone non possono spostarsi, non possono muoversi e questo ha implicato ovviamente un calo delle adozioni. Inoltre ci sono anche dei vincoli che bisogna rispettare, come ad esempio la prenotazione per la visita nelle strutture e anche queste penalizza molto.

Altro punto negativo rispetto al calo delle adozioni è il fatto che molte persone richiedono l’adozione di cuccioli, che non sempre sono presenti, quindi tralasciano cani adulti e anziani. Questo è un altro elemento che si va ad aggiungere al calo delle adozioni.

Purtroppo il caso della struttura di Piacenza è un caso a parte, ad esempio in Ticino, dopo il periodo del lockdown del 2020 i cani, che erano stati preziosi fino a quel momento, hanno cominciato ad essere abbandonati dai proprietari, quasi come fossero dei peluche. L’allarme è stato lanciato anche in Italia, dove nel corso dell’anno scorso l’ENPA ha trovato casa a oltre 17.000 cani abbandonati.

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