E’ morto Loris Dominissini, artefice della storica doppia promozione del Como, sconfitto dal Covid

Una lunga carriera da calciatore in giro per l’Italia e una parentesi importante come allenatore, Loris Dominissini – classe ’61 – è morto all’età di 59 anni quest’oggi presso l’ospedale San Vito al Tagliamento, in Friuli, a causa delle conseguenze del Covid.

Fruilano doc, ha esordito in serie A con la casacca dell’Udinese il 31 dicembre del 1983.

Per lui, quindi, una lunga parentesi a Reggio Emilia, con 146 partite con la casacca della Reggiana a cavallo tra il 1986 e il 1993, rima del ritiro giunto al termine della stagione 1995/96.

Il passaggio in panchina, quindi, e un esordio folgorante nelle vesti di allenatore.

Subentrato nel marzo 2000 al posto di Giampiero Marini che era subentrato a sua volta a Walter Vecchi, Loris Dominissini rimarrà alla guida dei lariani per tre stagioni: diventerà l’artefice di una storica doppia promozione, con il secondo posto nel girone A della C1 nel 2000/01 e con la vittoria della serie B nella stagione 2001/02.

In Serie A 11 panchine, senza nemmeno una vittoria, e l’esonero.

In seguito nessuna esperienza esaltante, con un altro spezzone di serie A alla guida della sua Udinese a cavallo tra il febbraio e il marzo del 2006: sei gare, affiancato a Nestor Sensini in quella occasione, e anche in questo caso nessuna vittoria (da segnalare anche una gara persa in Coppa Uefa).

L’ultima esperienza, alla guida del Lumignacco, in Eccellenza, per tre mesi nel 2014.

Colto dal Covid ormai mesi fa è morto a causa delle conseguenze pesanti che il virus gli aveva lasciato dopo mesi di malattia.

Negativizzato da tempo, era stato trasferito dalla Terapia intensiva dell’ospedale di Udine

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