“Mero sfruttamento”: se le attività non trovano personale non è colpa del Reddito di Cittadinanza

Il Reddito di Cittadinanza è diventato, da quando è entrato in vigore, un capro espiatorio per molte attività commerciali, che fanno intendere che a causa proprio del Reddito ci sia una forte difficoltà a trovare personale. Tra le categorie che più fanno presente questa difficoltà c’è quella dei ristoratori, infatti alcuni imprenditori di questo settore non hanno esitato un istante ad attribuire la colpa al Reddito di Cittadinanza. Ma la verità dove sta?

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Dalle colonne del Fatto Quotidiano Gianluigi Alessio, direttore dell’istituto alberghiero Vespucci di Roma, ha messo sul piatto un’altra dura verità. Le sue parole sono dure, accusatorie e senza mezzi termini nei confronti della categoria imprenditoriale in questione. Alessio chiarisce che gli imprenditori non rendono dignitoso questo lavoro, negando anche un regolare contratto ai giovani. In questo modo succede che il lavoro e la professionalità di questi ragazzi non vengono riconosciuti.

Il direttore amministrativo del Vespucci ha evidenziato che è necessario che ci siano “adeguate tutele e che sia un investimento sul lavoratore, non mero sfruttamento“. Parole che pesano molto, ma che al tempo stesso mettono in chiara evidenza la dura realtà dei fatti. Al giorno d’oggi si sentono ogni giorno storie di giovani sfruttati e non regolarizzati.

Manca tutela e investimento sul lavoratore: la dura realtà dei fatti

Gianluigi Alessio poi, come riportato dal Fatto Quotidiano, non ha esitato un attimo a parlare anche dei giovani che vanno all’estero per tentare la fortuna e molto spesso ci riescono. L’Italia è il Paese dove i giovani si trovano davanti a contratti di apprendistato da 300 euro, mentre nel resto dell’Europa e del mondo le cose sono ben diverse.
Infine il direttore della Vespucci ha portato l’esempio di un ex-allievo della sua scuola che negli Stati Uniti è stato assunto con una paga iniziale di 2500 dollari più vitto e alloggio. Oltre a tutto questo la possibilità di perfezionare la lingua inglese, inclusa nel pacchetto.

Quindi è tutta colpa del Reddito di Cittadinanza? I nostri giovani sono sempre più “choosy”? Forse sarebbe meglio guardarci attorno con occhi più aperti prima di sentenziare a scatola chiusa.

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