Negli ultimi anni, si è diffuso sempre più l’utilizzo di stoviglie e bicchieri di bambù per contrastare la produzione e l’utilizzo di oggetti di plastica, notoriamente dannosi per l’ambiente. Sempre più attivisti comprano attrezzi e utensili di questo materiale ritenuto di gran lunga più ecologico. Eppure, la Svizzera sta per ritirare tali oggetti dal mercato, perché si sono rivelati cancerogeni.
In generale, tali oggetti non sono sempre realizzati in bambù puro, ma si ottengono mescolando fibre del bambù con resine e polimeri plastici. Questo vuol dire che se sottoposti al calore – ad esempio, quello degli alimenti – tali oggetti possono rilasciare delle sostanze tossiche che vengono poi ingerite assieme al cibo.
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Per questo motivo, si sta pensando di ritirare tali oggetti dal mercato, perché vengono ritenuti poco consoni all’utilizzo in ambito alimentare. Essi, in effetti, potrebbero causare delle reazioni anche gravi sulla salute dei consumatori, fino addirittura a condurre a tumori.
Inoltre, altri elementi come la melammina e la formaldeide non sono né biodegradabili, né compostabili, quindi viene a mancare anche il presupposto green che ha spinto molti consumatori a farne utilizzo.
L’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (Usav) svizzero non ha ancora comunicato la data in cui tali utensili saranno ritirati dal mercato, ma nel frattempo sono stati condotti alcuni studi dai risultati sconvolgenti.
Negli 88 casi studiati, ben il 38% degli utensili è risultato fuori norma e non adatto all’utilizzo quotidiano da parte dei consumatori.
Quando questi strumenti vengono riscaldati oppure entrano in contatto con sostanze acide come quelle contenute in molti alimenti di uso comune (ad esempio il pomodoro o l’aceto) possono rilasciare delle sostanze tossiche che vanno a incidere pesantemente sulla salute dei consumatori.
La formaldeide in particolare è considerata tra le sostanze più cancerogene per gli esseri umani, come sottolinea l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), la melammina, invece, si sconsiglia per i problemi che potrebbe causare ai reni.
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