E’ morto a 92 anni Giampiero Boniperti, una vita per la Juventus (dentro il e fuori dal campo)

Avrebbe compiuto 93 anni il 4 luglio, ma l’ex bandiera juventina Giampiero Boniperti è morto nella notte nella sua casa di Torino per un’insufficienza cardiaca. A renderlo noto è stata la stessa famiglia con un comunicato all’ANSA.

Boniperti si era ritirato a vita privata in questi ultimi anni. Le esequie, per volontà della famiglia, saranno in forma strettamente privata.

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La carriera calcistica di Giampiero Boniperti è stata dedicata interamente alla Juventus, con la quale aveva conquistato cinque scudetti, rispettivamente negli anni tra il 1950 e il 1961 e due Coppe Italia. Fece parte anche della Nazionale di Calcio Italiana dove collezionò 38 presenze e 8 reti.

La prima presenza in maglia bianconera avvenne il 22 maggio 1946, quando firmò il contratto nel sottopassaggio che lo portava agli spogliatoio. Il contratto venne firmato dopo che l’allenatore Felice Borel volle vedere Boniperti giocare in una partita organizzata tra le Riserve e il Fossano. La partita si concluse 7 a 0 per le Riserve, le sette reti furono tutte siglate da Boniperti. Bastò questo a metterlo sotto contratto.

Da quel momento in poi cominciò una vera e propria epopea, fatta di molti gol. Si vuole che per ogni rete in palio ci fosse una mucca, che Boniperti poteva andare a scegliere direttamente dagli Agnelli, qui i fattori si lamentavano che si prendeva sempre quelle gravide.

Il suo ruolo fu quello di centravanti, ma nel tempo divenne ben presto centrocampista e assieme a John Charles e Omar Sivori diede vita a uno dei tridenti più forti di sempre.

Venne convocato in Nazionale nel 1947, successivamente venne convocato di nuovo nel 1949 due settimane dopo la tragedia del Grande Torino, qui segnò il suo primo gol in maglia azzurra contro l’Austria.

Da Presidente della Juventus vinse molto: nove scudetti, due Coppe Italia e diversi altri trofei

Si ritirò dal calcio giocato nel 1961, entrò a far parte della dirigenza della Juventus e nel 1971 divenne Presidente. Come Presidente vinse più che da calciatore: nove scudetti, due Coppe Italia, Coppa dei Campioni, Coppa Uefa, Supercoppa Uefa, Coppa della Coppe.

Fu un Presidente severo, che richiedeva disciplina: pretendeva che ci si presentasse con “i capelli corti e ordinati“. Davanti alle richieste di aumento non esita a respingerle mostrando ai giocatori tagli di giornale dove venivano riportate prestazioni scarse, opache, oppure dopo che si era perso con squadre modeste.

Nel 1990 si dimise da Presidente. Negli anni di Moggi e Giraudo restò fuori dalla Juventus, ma tornò come Presidente onorario nel dopo Calciopoli.

Insomma, Boniperti era l’insegna di un calcio d’altri tempi, dove il cuore (lontano da interessi milionari) batteva soltanto per un colore (o due, nel suo caso).

Morte Boniperti, i messaggi di cordoglio

Molteplici i messaggi di cordoglio per la morte di Boniperti, sul web e non solo.

La Juventus ha voluto celebrare la sua icona nata a Barengo nel 1928 con un tweet, usando l’appellativo di “Presidentissimo”

Mentre il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha dichiarato – in merito a colui il quale è stato un simbolo del calcio italiano in assoluto (tanto da entrare nel 2012 nella Hall of fame del calcio tricolore): “La scomparsa di Boniperti rappresenta un dolore immenso. Calciatore straordinario, dirigente impeccabile, ci lascia una delle figure più rappresentative del calcio italiano. La sua competenza, il suo stile e la sua determinazione ci hanno insegnato molto, non lo dimenticheremo mai”.

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