Lilli Gruber contro tutti: le liti con Travaglio e con Cacciari (che non risponde sul vaccino)

Come sottolineato con costanza da Dagospia (e come noto a tutti coloro i quali seguono i programmi de La7) Lilli Gruber è solita avere battibecchi coi propri ospiti.

E negli ultimi due giorni, durante le puntate di Otto e mezzo, ci sono stati scontri verbali con due degli ospiti invitati, prima Marco Travaglio (ospite giovedì 17 giugno) e poi Massimo Cacciari (venerdì 18).

Ma andiamo con ordine e partiamo da Massimo Cacciari, innervosito per una domanda di troppo sul vaccino.

Lo scontro con Massimo Cacciari: “Questi sono fatti miei”

Sembrava una domanda innocua quella che Lilli Gruber ha rivolto a Massimo Cacciari: “Professore, lei è vaccinato vero?”

Ma la risposta del filosofo ex sindaco di Venezia è stata ben stizzita: “Questi sono fatti miei, basta, parliamo di altro”.

In effetti, quella domanda tanto banale è risultata fuori contesto, dopo che Massimo Cacciari non aveva fatto altro che criticare la gestione del Covid e della campagna vaccinale: “Non mi preoccupa niente. È evidente che è una campagna vaccinale nata in un certo modo, con tutte le confusioni del mondo”, aveva dichiarato poco prima – per poi aggiungere: “Adesso si completerà e speriamo finalmente di uscire da questa sciagura e incominciare a ragionare su come ricostruire il Paese. Finalmente“.

A quel punto, è giunta la domanda incriminata sulla vaccinazione (che troppo spesso è diventata una questione pubblica – e non si capisce il perché): “Ma è vaccinato lei professore? Sì, perché è chiaro che dobbiamo essere vaccinati per poter fare una...”,

Al che Massimo Cacciari è scattato come una molla, replicando stizzito.

Poco prima, aveva dichiarato: “Non mi risulta che il premier sia un virologo o un epidemiologo, si sarà informato e gli avranno detto di dire quelle cose. Le strutture scientifiche gli avranno detto che va tutto bene, cosa ne posso sapere io? Draghi accusato di non metterci la faccia e di intervenire poco? Ma cosa deve dire, ci ha messo la faccia eccome, ha cambiato il responsabile della vaccinazione. Poi sono successe ulteriori confusioni, come sempre in questo Paese si ammette dopo di aver sbagliato. La procedura razionale prevedeva di puntare tutto sulla messa in sicurezza della popolazione a rischio, una regione l’ha fatto, un’altra no, solita confusione italiana”.

Da segnalare il precedente in cui Massimo Cacciari aveva parlato in toni molto più distesi circa la possibilità di vaccinarsi – sempre davanti alle telecamere del programma della Gruber:

Il (giorno) precedente con Marco Travaglio

Solo il giorno precedente lo “scazzo” era avvenuto con un altro personaggio che è solito essere ospite della Gruber, il giornalista Marco Travaglio pronto ad attaccare sui contenuti del programma il giorno precedente in merito allo stato d’emergenza (che potrebbe proseguire fino al 31 dicembre):

“Ieri sera qui ho sentito delle sciocchezze. Lo stato d’emergenza non c’entra nulla con i poteri del premier e del governo. Serve esclusivamente per disciplinare i poteri del commissario straordinario che deve fare acquisti in deroga alle norme sugli acquisti dello Stato. Senza stato d’emergenza, prima Arcuri e poi Figliuolo forse non avrebbero visto ancora una mascherina, visti i tempi della burocrazia italiana”.

Parole che hanno portato alla replica stizzita stavolta della Gruber: “E quindi? Se sparisce lo stato d’emergenza sparisce il commissariato, ma il governo non ha un potere in meno o in più. Un anno fa si diceva che eravamo sull’orlo della dittatura, sono state raccontate un sacco di balle da Matteo Salvini o dal professor Cassese e ora chi lo dice è in difficoltà perché vede che lo stato d’emergenza viene prorogato perché ancora necessario fare accordi commerciali in deroga alle norme abituali“.

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