Madre di tre figli muore dopo una terribile reazione ad AstraZeneca: il dramma britannico

Lucy Taberer, 47 anni e madre di un bimbo di tre anni, muore tragicamente a casa di una ‘drammatica’ reazione avversa ad AstraZeneca. Dopo 22 giorni dall’inoculazione dell’antitodo, la donna ha lasciato 3 figli, e il suo futuro sposo. I funerali sono stati celebrati nel giorno deputato alle nozze.

Eccezionalmente grave reazione al vaccino

Storia tragica che arriva d’oltre manica, che narra la tragedia di Lucy Taberer che a 47 anni è deceduta 22 giorni dopo la somministrazione del vaccino Covid-19 AstraZeneca, lasciando il figlio di 3 anni, e il suo fidanzato, con cui sarebbe dovuto convolare a nozze.

morta in seguito al vaccino

Il loro sogno di felicità terrena si è interrotto quando, la donna, a soli 22 giorni dalla somministrazione del Vaccino AstraZeneca, è deceduta per coaguli del sangue nel cervello che le hanno causato un ictus fulminante.

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Dal giorno dell’inoculazione del vaccino il 19 marzo, al giorno del decesso, il 10 aprile, le condizioni della donna sono peggiorate di giorno in giorno. Il marito ha ripercorso il calvario sanitario della moglie: “Aveva un dolore al fianco, quindi è andata dal suo medico di famiglia che ha detto che erano calcoli renali e le ha prescritto alcuni antidolorifici. Questo l’ha rassicurata e non pensava che avesse qualcosa a che fare con il vaccino, ma le cose hanno iniziato a peggiorare ed è iniziato il panico“.

Infatti si sono accorti che non erano calcoli, quando Ha sviluppato un livido delle dimensioni di una pallina da tennis sul suo corpo” e “divenne stanca e spossata”.

Il tragico epilogo

Lucy è stata portata di corsa alla Leicester Royal Infirmary, il primo aprile, esattamente 13 giorni dopo il vaccino, ma anche l’intervento della migliore equipe medica non ha evitato l’inevitabile: i medici l’hanno trattata con farmaci fluidificanti del sangue, ma le sue condizioni sono peggiorate ancora, fino all’ictus, che i medici hanno giudicato irreversibile. Dopo giorni di terapia intensiva, i dottori hanno deciso di disattivare i supporti vitali il 10 aprile.

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Mark, il marito, metalmeccanico di 57 anni, ha avuto l’onere di spiegare la situazione al bambino: “Eravamo così felici e non vedevamo l’ora di vedere il futuro e poi all’improvviso devo spiegare a Orson che sua mamma è morta. Gli avevo già detto che la mamma era andata in ospedale perché aveva bisogno di medicine. Poi gli ho detto che la medicina non aveva funzionato e che la mamma non poteva tornare a casa, quindi un paio di giorni dopo gli ho detto che era morta“.

reazione ad AstraZeneca

E il giorno dei funerali, celebrati simbolicamente il giorno del matrimonio, Mark ha capito: “il mio mondo è stato brutalmente capovolto”.

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