Si allunga un ombra sugli Europei della ripartenza: con quasi 33 mila contagiati giornalieri, il Regno Unito conferma la finale dell’evento calcistico a Wembley, ma la variante Delta è un’incognita molto preoccupante. Il reporter di Sky News Enda Brady ha contratto il covid intervistando i tifosi calcistici fuori dalla stadio e adesso si dice molto preoccupato in vista del 19 Luglio.
Il 19 luglio è stato ribattezzato dal governo Johnson il ‘Freedom day’ ma a meno di due settimane dalla liberazione è un’iniziativa che sa più di retorica che di effettualità. Gli Europei, vaticinati come segno di normalità, stanno permettendo alla variante Delta di circolare più rapidamente del previsto, anche oltre i confini nazionali, e il caso di Enda Brady ne è un esempio lampante.
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Il giornalista Sky è convinto di aver contratto la variante Delta mentre intervistava i tifosi fuori da Wembley, proprio il giorno prima dell’inoculazione della seconda dose del vaccino.
Da 8 giorni è costretto a casa, combattendo con sintomi intensi, “è davvero un orribile virus”, come difficoltà respiratorie e stanchezza generale. Assieme a lui, positiva anche la figlia, sebbene asintomatica.
Parlando al ‘The Tonight Show’ il giornalista ha dichiarato: “Stavo seguendo Euro2020, in verità non dovevo andare dentro lo stadio. Io ero fuori all’area aperta a registrare interviste e ciononostante ho preso il covid“.
L’uomo, sempre molto scrupoloso sul luogo del lavoro, stando due metri lontano dagli altri, usando un panno sul microfono, è ora spaventato dal decorso del virus e dalla sua facilità di trasmissione, soprattutto in vista del 19 luglio.
“Sono all’ottavo giorno e non sto meglio. Sento come un peso sul petto che mi comprime i polmoni, mal di testa fulminanti e giramenti quando mi alzo. Sono senza fiato quando vado in bagno e sono in autoisolamento a casa mia. È davvero spiacevole. E sarò onesto, ho paura ad andare a dormire la notte“.
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Mr Brady aveva effettuato la prima dose il 23 Aprile e si stava allenando per la sua 35esima maratona e adesso la sua vita è in una spiacevolissima pausa.
Ma la cosa che terrorizza più l’uomo è appunto la prospettiva di una ripresa troppo immediata, poco ponderata. Il giornalista teme e il 19 luglio e soprattutto gli stadi pieni alla massima capacità ad agosto per l’inizio dei campionati, adesso che la situazione con la variante Delta “sembra molto più sinistra”.
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