“Il reddito di cittadinanza è ridicolo”: la proposta di Renzi per eliminarlo

“Il governo Conte – Di Maio – Salvini ha prodotto il reddito di cittadinanza che è la cosa più ridicola che si possa fare. Hanno fatto tutta un’operazione che voi imprenditori avete chiamato “Sussidistan” che è quella di dire diamo il reddito di cittadinanza come modello culturale”.

Con un video su Twitter Matteo Renzi, leader di Italia Viva, comunica la scelta del proprio partito di indire un referendum nel 2022, dopo le elezioni del Presidente della Repubblica, per abrogare il reddito di cittadinanza. Insomma, a suo dire, vorrebbe dare la parola agli italiani per capire se il reddito di cittadinanza sia uno strumento efficace o meno o se sia solo mero assistenzialismo.

Dibattito certamente interessante che mira, dopo il DDL Zan, a tenere alta l’attenzione sul piccolo partito renziano per ribadire, se non fosse abbastanza chiaro, che loro ci sono sempre e sono presenti ovunque, dando un colpo al cerchio ed uno alla botte. Più che altro verrebbe da chiedersi se questo sia un azzardo calcolato oppure un salto nel vuoto, semplicemente perché minare un mezzo come il Rdc, a prescindere da quanto possa piacere o essere utile, significa non comprendere le condizioni in cui versano la maggior parte degli italiani, anche senza la pandemia.

Non si dovrebbe puntare il dito solo contro i furbetti del reddito che esistono, sì, ma che fanno parte di tutta quella tradizione italiana volta a far di virtù fregare il prossimo mostrando maggior furbizia, piuttosto sarebbe più corretto pretendere un controllo più accurato da parte delle istituzioni rispetto ai percettori del reddito; tutt’altro punto di vista.

Ma evidentemente Renzi è più concentrato al momento sul bacino di voti della classe imprenditoriale, cercando, così, di rosicchiare qualche preferenza alla Lega e a Fratelli d’Italia, ragionamento comprensibile in un’ottica di espansione dell’elettorato, ma potenzialmente controproducente se non si considera il fatto che molti dirigenti e proprietari di ristoranti e alberghi faticano a trovare personale. I contratti da tre euro l’ora o un fisso da 500 euro per un full time non sono proprio attrattivi, quindi perché spaccarsi la schiena per il “padrone” quando col reddito di cittadinanza si può ottenere lo stesso risultato?

Certo, ormai la povertà sembra essere una colpa che non un problema, come per la falsa economista Imen Jane e la sua amica Francesca Mapelli, entrambe deluse dal comportamento accomodante di una barista di Palermo che non sapeva la storia del negozio in cui lavorava e quindi, quasi quasi, meritava d’essere sfruttata per mancanza di spirito di intraprendenza; peccato che sia sempre semplice fare la lezione quando i soldi si hanno, ma questa è un’altra storia.

Quanti hanno preso il Reddito di cittadinanza?

Stano ai numeri dell’osservatorio mensile dell’Inps, nel mese di maggio il numero complessivo di nuclei richiedenti reddito o pensione di cittadinanza sono stati 1,3 milioni, per oltre 2,92 milioni di persone coinvolte. La spesa media ad assegno è stata, inoltre, di 551 euro per 717,7 milioni di euro di spesa; nel dettaglio, 1,18 milioni sono i richiedenti del Rdc a cui è spettato mediamente un importo mensile di 538 euro, mentre 125.000 sono i percettori della Pdc con una pensione da 263 euro mensile. I dati più alti si registrano al Sud e nelle isole con 818.000 famiglie e all’incirca due milioni di persone richiedenti, singolare il caso della Campania che ha registrato quasi lo stesso numero di famiglie coinvolte in tutto il Nord: 275.000 contro le 281.786 di tutto il Settentrione.

Le reazioni su Twitter

Non sono mancati i commenti degli utenti dopo il video postato da Italia Viva e ripreso da molte persone.

Tanto che RdC ieri è stato per diverse ore tra i termini in tendenza.

“Questo tizio è chiaramente patologico” ha scritto qualcuno.

“Semplicemente incredibile che fosse a capo di un partito di centro-sinistra” ha aggiunto qualcun altro,

E c’è chi quindi chi ha fatto notare: “Ancora coi referendum? Non ha imparato niente? Se avesse imparato, non sarebbe più in politica dal 2016”.

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