Disastri climatici, morti in ogni angolo del mondo: le accuse di Greta Thumberg

Gli ultimi, distruttivi eventi climatici sembrano suggerire che le parole della giovane attivista Greta Thunmber non siano sono parole, appunto, come lei stessa lamenta, ma potrebbero smuovere (o per lo meno ce lo si auspica) le coscienze dei governi interessati da tali catastrofi climatiche che interessano ogni parte del globo

Dal Belgio alla Germania fino ad arrivare agli States e alle foreste siberiane, anomali eventi atmosferici prostrano, seppur in modo differente, ogni parte del mondo e i rispettivi governi, impegnati ad arginare i danni causati da questi fenomeni.

Molti, infatti, i decessi e le perdite materiali, e se queste situazioni di estremo disagio climatico sembrano sensibilizzare i governi sul tema ambientale, non la vede così Greta Thunberg.

Secondo l’attivista svedese, infatti, “Siamo all’inizio di un’emergenza climatica ed ecologica”, ulteriormente confermata da alcune simulazioni ricreate in laboratorio attraverso le quali è stato possibile dimostrare quanto le emissioni di carbonio impattino a livello ambientale.

Uno degli esempi più lampanti in tal senso, e che gli scienziati sono riusciti a dimostrare, è l’ondata di caldo anomalo che ha colpito la zona Occidentale del pacifico, segno tangibile di come l’attività umana sia in grado di intaccare l’ecosistema.

Belgio, Liegi

Il Belgio, ad esempio, è stato colpito da un violento alluvione, il quale ha provocato l’esondazione a Liegi della Mosa. Ivigili del fuoco e le autorità stanno intraprendendo una battaglia contro gli agenti atmosferici per salvare la gente del luogo, fortemente provata da questa catastrofe atmosferica.

Gli ultimi bilanci ufficiali parlano di 31 vittime e 163 dispersi, ma il numero è destinato, purtroppo, ad aumentare, sebbene le autorità rassicurino:

“Il pericolo non è più imminente nelle aree colpite. Le operazioni di soccorso sono terminate, ma le operazioni di ricerca sono ancora in corso in diverse aree. Ora è il momento della bonifica delle aree disastrate e della stima dei danni materiali“.

Nel frattempo continuano i disagi per migliaia di famiglie rimaste senza luce, senza gas, senza acqua.

Germania, Renania Palatinato

Ben più grave il bilancio delle vittime in Germania, dove le vittime ammontano a 163, e i feriti a 749 in Germania, che vedrà anche ingenti danni Materiali. La cancelliere Merkel parla d’immagini spettrali.

“Siamo al vostro fianco, come Stato e come Regione. C’è bisogno di una politica che tenga più in considerazione la natura e il clima, di quanto abbiamo fatto negli ultimi anni”.

Merkel sui luoghi del disastro

USA, Oregon

Dall’altra parte dell’oceano la situazione sembra capovolta. Niente piogge torrenziali, ma un caldo secco e forte vento che hanno portato l’Oregon a bruciare.

Sebbene gli eventi climatici siano ‘contrari’, mietono ugualmente vittime, che ancora non si sono quantificate (prime stime parlano di 30 morti). Sappiamo però che bruciano gli alberi e bruciano le case e il fuoco avanza verso la California.

incendi Oregon

Catastrofi anche in Cina, India, Nuova Zelanda e Siberia

Come si diceva, ogni parte del globo è stata interessata da eventi talmente sconvolgenti da mettere in ginocchio qualsiasi tipo di governo e popolazione. In Cina, ad esempio, precisamente nella provincia centrale dell’Henan, sono almeno 25 le vittime decedute a causa di gravi inondazioni causate da quella che i meteorologi hanno definito la pioggia più violenta degli ultimi mille anni.

Circa 20mila i residenti fatti evacuare dalla città di Zhengzhou, nella quale sono stati confermati almeno 12 dei 25 decessi.

Situazione analoga, se non peggiore, in Nuova Zelanda, dove l’intera costa è stata soggetta a gravissime inondazioni all’inizio di questa settimana, le quali hanno portato il governo locale a proclamare lo stato di emergenza attraverso cui è stato possibile far evacuare i residenti della zona. Si stima che la media di pioggia caduta in soli due giorni corrisponde al quantitativo di acqua di ben un mese di piogge.

In India, invece, si contano ben 35 decessi. A causa questa tragedia il crollo di alcuni edifici smossi dalle frane verificatesi a Mumbai dopo fortissime piogge descritte come “mostruose”. 

In Siberia, invece, che dovrebbe essere una delle regioni più fredde al mondo, un’ondata di caldo causata dagli incendi boschivi sta colpendo violentemente la zona, lasciando  la città siberiana di Yakutsk alle prese con un’“apocalisse aerea” di fumo denso e tossico, come ha riportato il Mirror. Con ogni probabilità si tratta di uno dei peggiori eventi di inquinamento verificatisi al mondo.

La responsabilità alla base di ogni risposta

Se Greta Thunberg è diventata famosa per i ‘Fridays for future’, con l’ultimo post ci ricorda che l’emergenza climatica è un tema che deve essere affrontato giornalmente e non solo all’occorrenza e in occorrenza di qualche catastrofe grave che non può indignare e scuotere l’opinione pubblica.

Il punto principale, che la giovane attivista svedese pone in risalto, è che questa momentanea preoccupazione sembra più un esercizio di retorica, piuttosto che un impegno concreto a cercare di modificare una situazione che non è ‘normale’, che non è ‘casuale’, ma che è la conseguenza delle azioni e della policy di quelle stesse persone che oggi esprimono costernazione.

Il fatto che questi eventi siano, purtroppo, più frequenti non deve giustificare nessuna facile accettazione della catastrofe: ché se è vero che i cambiamenti climatici estremi sono stati frequenti durante le varie ere geologiche, è anche vero che il riscaldamento della Terra di pochi gradi non è indice di nessuna rivoluzione geologica, solo di incuria umana, troppo umana.

Articolo implementato da M.D.M

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