Contrae la variante Delta e muore per adottare una bambina dall’India: l’accusa della compagna

Morto, dopo 3 mesi in terapia intensiva, Enzo Galli, l’uomo che ad aprile era rimasto bloccato in India con la moglie Simonetta per completare le procedure di adozione di una bimba. Adesso lei accusa l’ambasciata italiana.

Una storia d’amore ‘fatale’

A fine aprile 2021 Simonetta Filippini e il marito Enzo Galli andarono in India per completare le procedure di adozione della loro bambina. Il continente però era flagellato dalla nuova variante e i coniugi si ammalarono.

Le denunce di Simonetta sulla situazione in India e il suo appello per tornare in Italia, i coniugi non hanno potuto prendere il volo di rientro perché lei era risultata positiva, hanno portato a una raccolta fondi che ha permesso un volo dedicato, dal valore di circa 130.000 €, per riportarli a casa.

Una volta atterrati però tutti i membri della famiglia sono risultati positivi al covid, ma il loro decorso è stato totalmente differente.

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Madre e figlia dopo poche settimana sono tornate in isolamento a casa, mentre il marito, Enzo Galli è uscito dall’ospedale solo ieri, solo da morto.

L’ultimo messaggio

All’ospedale Correggi di Firenze si è spento Enzo Galli, che dall’ 8 maggio era ricoverato, essendo risultato positivo alla variante Delta.

Ha solo mezzo polmone funzionante, le condizioni cliniche sono complicate. E’ arrivato a Careggi in blocco respiratorio – il racconto della moglie dopo il ricovero- Sto chiedendo all’ospedale di sottoporlo alla terapia con plasma iperimmune, stiamo cercando tutte le vie”.

adozione India

Un dramma reso ancora più straziante dalla coscienza con cui l’uomo ha affrontato il ricovero. Ecco l’ultimo messaggio inviato alla moglie, in data 29 maggio: “Mi intubano, ora ti saluto. Amore da domani non parleremo più. Mi affido totalmente alla volontà di Dio e alle decisioni che prenderete. Vi amo tanto. Stai sicura che Dio è più grande”.

L’accusa di Simonetta Filippini

La compagna di una vita adesso è affranta e tira un accusa eccezionale: “L’ambasciata ci ha buttati fuori. Il giorno che dovevamo avere i visti per partire, siamo andati a ritirarli e ci hanno buttato fuori, perché avremmo portato il virus in ambasciata. Ma allora non eravamo positivi”.

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