Obbligo vaccinale, le varie anime del Governo e le ipotesi: cosa pensano Speranza e Salvini?

Mentre il ministro della Salute Roberto Speranza parla di rischio di nuove chiusure nel caso in cui la campagna vaccinale non raggiunga un’importante copertura e non chiude all’obbligo vaccinale, Matteo Salvini si mostra assolutamente contrario all’ipotesi.

Ma andiamo con ordine e riportiamo le parole di Speranza al Corriere:

“Il virus esiste ancora, è forte e circola. O rafforziamo ancora la campagna vaccinale, o siamo costretti a immaginare che a un certo punto bisognerà usare le misure del passato“.

E per evitare che vengano usate le suddette misure, non è escludibile a priori l’obbligo vaccinale già paventato dal presidente del consiglio Mario Draghi:

Non è una scelta già determinata e certa, ma uno strumento che abbiamo e se necessario andrà attuato senza paura”.

Molto dipenderà dalla forza delle varianti: “Potremmo trovarci in difficoltà anche con più del 90% di vaccinati, o al contrario non avere bisogno dell’obbligo pur senza raggiungere quella quota”.

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Matteo Salvini e il no categorico all’obbligo vaccinale

A margine del suo intervento al Forum Ambrosetti di Cernobbio, stamattina, il leader della Lega Matteo Salvini si è mostrato di ben altro avviso.

Pur rivendicando il ruolo centrale nel Governo Draghi (“Quello che è certo è che la Lega è al governo, e ci rimane”) Salvini ha sottolineato come il suo partito non sia disposto a cedere su alcuni punti, tra cui la contrarietà all’obbligo vaccinale:

Sull’obbligo vaccinale tout court su tutta la popolazione italiana non siamo e non saremo mai d’accordo. Se qualcuno ci riproponesse la legge Fornero non potremo essere d’accordo. Se qualcuno volesse la tassa di successione o la patrimoniale non saremmo d’accordo”.

E rispondendo nello specifico a Speranza, l’ex vicepremier ha dichiarato – come riportato da AdnKronos:

Quella di Speranza mi sembra una preoccupazione eccessiva, solo lui ne parla: come fai a parlare di lockdown il 5 settembre? Tornare ad allarmare, a preoccupare significa non fare un buon servizio al Paese”.

Aggiungendo, sull’andamento della campagna vaccinale:

“Ci sono 40 milioni di italiani che si sono vaccinati, siamo tra i paesi più vaccinati d’Europa. Non penso che si arriverà a nessun obbligo perché la gente sta rispondendo volontariamente”.

Soltanto venerdì Salvini aveva sottolineato la contrarietà all’obbligo vaccinale da parte della Lega, raccontando come il proprio figlio – tendenzialmente contrario all’idea di vaccinarsi – si sia trovato costretto a vaccinarsi per poter giocare a calcio:

“Mio figlio, in questi minuti, sta andando a vaccinarsi a Milano non perché convinto, ma perché la settimana prossima ha gli allenamenti di calcio e dovrebbe fare tre tamponi a settimana, per un costo di euro a tampone. Io non voglio un’Italia per ricchi e una per poveri, dove i primi possono scegliere. Se lo Stato mi impone una cosa, deve darmi gli elementi per andare avanti”.

Parlando poi, nel caso di eventuali problematiche al figlio, della necessità da parte dello Stato di risarcirlo.

“Se tu Stato, non dico mi imponi, ma fai di tutto per portarmi a vaccinare, io dico: ‘Bene, ma se ci sono dei danni conseguenti, mi risarcisci tu che mi stai portando a fare questa scelta’. Non può essere sulla pelle dei cittadini la conseguenza”.

Matteo Salvini, come spesso accade, dà un colpo al cerchio e uno alla botte (giacché si è sempre detto favorevole al vaccino).

Riuscirà da azionista del Governo a bloccare l’eventuale obbligo vaccinale?

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