La verità dietro la morte di Pacciani: “E’ stato ucciso perché…”

A parlare è Michele Giuttari, ex poliziotto a capo della squadra anti mostro, secondo cui Pacciani, in realtà, sarebbe stato ucciso da qualcuno e non deceduto per un malore: “Eravamo vicini a scoprire il Mostro e i suoi mandanti, ma…” 

Una lunga scia di omicidi, perpetrati dal ’68 all’85, e tante, troppe domande senza risposta quelle che aleggiano attorno al caso del Mostro di Firenze.
Una, in particolare, ritorna alla ribalta a seguito di un’intervista rilasciata al settimanale Giallo da Michele Giuttari, l’ex poliziotto a capo della squadra anti mostro.
L’ex agente, che collabora con la rivista in questione, ha rivelato alcuni importantissimi retroscena riguardanti il caso del primo serial killer d’Italia.

Quei verbali “importantissimi” ignorati da tutti

Accuse e affermazioni molto forti, quelle di Giuttari, che non solo ha ribadito la sua convinzione del fatto che Pacciani non sia morto accidentalmente ma sia stato ucciso, ma anche di aver prodotto assieme all’allora pubblico ministero perugino Giuliano Mignini una moltitudine di documentazioni ed elementi che lo stesso Giuttari definisce come “importantissimi”.

Nello specifico Giuttari dichiara al settimanale:

Lì, in quelle carte, ci sono verbali di interrogatorio e relazioni importantissime. Non riesco a spiegarmi perché, a oggi, sono state del tutto ignorate – e poi incalza ancora – Il nostro sforzo era stato quello di comprendere chi fossero i mandanti di tutti quei delitti. Eravamo vicini. Si tratta di personaggi importanti, professionisti e gente facoltosa. Tutti appartenenti a una setta esoterica…

La verità su quei delitti, dunque, a detta dell’ex poliziotto può essere ancora accertata, una verità che, a detta sua, non vuole essere scoperta dalla stessa procura che ha preferito perdere otto anni per seguire la pista di Vigilanti e del medico di Vicchio.

La verità dietro la morte di Pacciani: “Ucciso per non farlo parlare”

Oltre a queste dichiarazioni di per sé molto forti, che riportiamo in forma sintetica, ciò che spiazza ancor di più delle dichiarazioni di Giuttari riguarda la morte di Pacciani, un giallo nel giallo.
Effettivamente Pacciani non solo morì prima di essere processato all’Appello bis, ma tutta una serie di elementi hanno sempre fatto pensare che quel malore fosse stato poco credibile, a partire dalle modalità in cui è stato trovato il corpo.

A detta dell’ex agente Pacciani sarebbe stato messo a tacere.
Niente malore, dunque, ma un vero e proprio omicidio: 

“Pacciani? È stato ucciso, altro che malore fatale. Si sono serviti di lui per dare in
pasto un colpevole, poi quando hanno capito che stava per vuotare il sacco lo hanno
ucciso. Si era saputo che Pacciani era pronto a parlare e a raccontare tutta la verità che conosceva, la verità sui delitti del Mostro di Firenze che Pacciani conosceva molto
bene. Il suo silenzio era stato pagato profumatamente“.

Ad ulteriore riconferma della sua tesi Michele Giuttari fa riferimento ad una relazione che scrisse lui stesso di prima mano e nella quale emergono dettagli importanti circa le modalità di ritrovamento del corpo di Pacciani.

“Alcune circostanze sono apparse da subito alquanto strane. 1) La posizione del cadavere: era riverso per terra, bocconi (a pancia in giù, ndr), seminudo nella parte dell “addome in giù; i pantaloni erano abbassati tanto da lasciar scoperta buona parte del sedere; la maglia alzata. Una posizione che difficilmente avrebbe potuto assumere se si fosse trattato di una caduta spontanea. 2) Lo stato dei luoghi: la porta d”ingresso e le finestre erano state trovate tutte quante spalancate, e ciò appariva sospetto perché era solito starsene ben chiuso in casa, soprattutto quando incominciava a imbrunire”

In aggiunta, a seguito di ulteriori approfondimenti biologici, è emerso come Pacciani avesse assunto un “medicinale a base di formoterolo”, una sostanza che è assolutamente controindicata per le patologie di cui era affetto, ossia diabete e problemi cardiocircolatori.

Anche Suor Elisabetta, la donna religiosa che si prendeva cura di Pacciani, ha riferito che l’assassino aveva paura di essere ucciso. Ma da chi? 

Gli interrogativi sono ancora aperti e Giuttari sembra intenzionato a continuare a parlarne nelle prossime uscite di Giallo.

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