“Revocate le zone franche anti-LGBT”: l’ultimatum dell’UE alla Polonia (che rischia tanto)

Nell’agosto 2019 in Polonia circa trenta governi locali hanno deciso di adottare risoluzioni anti-LGBT. Queste risoluzioni riguardano precisamente l’istituzioni di zone libere da LGBT. Queste soluzioni sono state prese anche da quattro voivodati polacchi: Piccola Polonia, Precarpazia, Santacroce e Lublinese. 

Per quanto riguarda i comuni della Polonia che hanno adottato queste misure questi sono all’incirca un’ottantina.

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L’intento di queste zone, benché sia del tutto inapplicabile, ha il chiaro intento di escludere la comunità LGBT in determinate zone delle Polonia. Queste misure sono state prese in rapporto anche al fatto da voler dire che “un certo tipo di persone non è il benvenuto lì”.

Già nel 2018 l’Unione Europea aveva votato con 437 voti a favore e 107 contrari per la condanna di queste zone anti-LGBT presenti in Polonia. Di recente Ursula von Der Leyen ha definito queste zone come “aree senza umanità”, che “non hanno alcun posto nell’UE”.

E dopo le parole, l’Unione Europea ha cominciato a fare sul serio contro queste zone: infatti l’ultima notizia che arriva in merito proprio dal Parlamento Europeo è il fatto che l’UE ha intenzione di bloccare 150 milioni di euro di aiuti alle province polacche con zone anti-LGBT.

Ecco cosa rischia la Polonia se le zone franche non verranno revocate

La Commissione europea ha inviato alcune lettere ai governatori di cinque province che hanno istituito queste zone anti-LGBT, affermando che i fondi sarebbero stati bloccati se le zone non fossero state revocate.

Un funzionario polacco a quanto pare addentro alla questione ha confermato le voci che provengono dall’Unione Europea.

Nella giornata di venerdì un portavoce della Commissione europea ha confermato di aver inviato le lettere ai cinque governatori dove venivano avvertiti di conformarsi alla comunicazione del 15 luglio. In questa data la Commissione stava già intraprendendo un’azione legale contro la Polonia per le zone franche contro gli LGBT.

Basterà toccare da un punto di vista economico la Polonia per far sì che queste misure – quantomeno opinabili, ancor più nel 2021 – vengano revocate?

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