“Altamente pericoloso”: ecco cosa rischia il vino con il sistema Nutriscore

Una nuova stangata si sta per / si potrebbe abbattere sul settore dei vini.

E a lanciare l’allarme è stato il sottosegretario alle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, che nel fine settimana ha attaccato la possibilità che il vino finisca bollato con la lettera ‘F’ nel sistema Nutriscore.

Ma cos’è il sistema Nutriscore?

nutriscore vino
Il vino e il sistema Nutriscore

Questo sistema è stato inventato da Serge Hercherg ed è stato definito anche “etichetta a semaforo”. Questo consiste nell’assegnare agli alimenti una lettera dalla A alla E in base al grado di pericolosità del cibo per la salute umana.

Questo sistema poi assegna un colore dal verde al rosso in base al livello di zuccheri, di sale, di grassi calcolati su 100 grammi di prodotto.

Ovviamente – ça va sans dire – i cibi classificati come verdi saranno da preferirsi a quelli classificati come rossi.

Secondo il sistema di Hercherg se questo dovesse essere adottato per prodotti come vino, birra e altri prodotti alcolici, questi sarebbero da considerarsi come ‘da evitare’. Ma la cosa non si fermerebbe qui perché l’intenzione è quella di etichettare il vino come prodotto ‘F’, ovvero ‘altamente pericoloso’.

Una lettera che fino ad ora non era nemmeno presente sulla scala di Hercherg e che verrebbe creata ad hoc per l’occasione, con l’adozione consequenziale di un colore ulteriormente “inquietante” per il consumatore: il colore di conseguenza da rosso diventerebbe nero.

“Promuovere l’uso consapevole, non discriminare”: l’appello del sottosegretario Gian Marco Centinaio

Ma un tipo di classificazione di questo tipo potrebbe danneggiare un intero comparto e così il sottosegretario Centinaio ha chiamato in causa il Presidente francese Emmanuel Macron: “Vorrei sapere cosa ne pensa Macron dell’ultima proposta degli ideatori del Nutriscore”. Aggiungendo: “Adesso suggeriscono di mettere addirittura una F nera a tutte le bevande che contengono una quantità anche minima di alcol”.

Inoltre Centinaio ha ricordato che qualche mese fa proprio Macron elogiava il vino definendolo come “parte integrante dell’essere francesi e inscindibile dalla loro arte di vivere”.

Il vino sia in Italia che in Francia fa parte di una cultura millenaria e rientra nella famosa dieta mediterranea e proprio per questo Centinaio ha ribadito che “ne va promosso il consumo moderato e consapevole e non va discriminato in modo ottuso”.

I due paesi, inoltre, sono di gran lunga i maggiori produttori al mondo. Sono circa 49 milioni gli ettolitri prodotti dall’Italia, contro i quasi 47 della Francia (alle spalle la Spagna, con 46 milioni e mezzo circa, ben davanti agli Stati Uniti, quarto produttire mondiale).

Impostazioni privacy